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LUMINARE MINUS e FUNAMBOLIA - coreografia Emanuela Tagliavia

Luciana Savignano. Foto Alberto Calcinai Luciana Savignano. Foto Alberto Calcinai

Luminare Minus:
Coreografia Emanuela Tagliavia

Ideazione e regia Mauro Bonazzoli

Musica di Giampaolo Testoni
Video di Davide Montagna e Giuseppe De Angelis
Montaggio video di Mauro Valle
Costumi di Lou Antinori
(I costumi di Luciana Savignano sono ideati e realizzati dall'atelier di Federico Sangalli, Milano.
I costumi storici sono della Sartoria Brancato)
Lightdesigner Andrea Giretti
In scena Luciana Savignano e i danzatori Luigi Boatti, Liber Dorizzi, Giulia Lunardi,
Filippo Porro, Karina Samoylenko, Eva Stokic, Emanuela Tagliavia

Funambolia:
Coreografia di Emanuela Tagliavia
Musiche di Autori Vari a cura di Giampaolo Testoni
Costumi di MauroCarlo e Lou Antinori
(gli abiti di Luciana Savignano sono ideati e realizzati da Sartoria Massimo, Milano)
Teatro Gerolamo, Milano, 25 marzo 2017

www.Sipario.it, 27 marzo 2017

Influssi danzati esercitati sui corpi terrestri

Per l'inaugurazione del "Progetto Danza", presso il rinato Teatro Gerolamo di Milano, nulla di più poetico poteva giungere dal fascino e dalla poesia che da sempre la Luna ci regala accompagnandoci nei "balli" notturni della vita. Luciana Savignano, splendida étoile ma soprattutto artista di raffinata versatilità - supportata dall'estro della coreografa Emanuela Tagliavia - hanno celebrato l'attesa riapertura del tempio dell'arte milanese chiuso da più di trent'anni, bene appunto lo storico Gerolamo, una perla rarissima nella mappa dei teatri meneghina, l'unica ribalta europea appositamente costruita sulla misura degli spettacoli di marionette, per decenni attrazione e appuntamento privilegiato per un pubblico appassionato e colto intervallato da generazioni di piccoli spettatori. Un luogo magico che già all'ingresso ti spinge ad oltrepassare l'anta dell'armadio di Narnia per scoprire al di là una "bomboniera" in cui il tempo si è fermato al 1868, anno della sua fondazione... per i milanesi da sempre ricordato come "la piccola Scala". Il teatro recuperato completamente e arricchito tecnologicamente per renderlo al meglio fruibile e funzionante, sotto l'attento occhio della Società Sanitaria Ceschina, proprietaria da circa un secolo dello stabile che ospita la struttura, la quale ha provveduto ai lavori di restauro proseguiti per sei anni e che ha restituito il teatro al suo antico splendore anche in base alle indicazioni della Sovrintendenza alle Belle Arti. Nell'ultimo weekend di marzo, il Gerolamo in tutta la sua bellezza e freschezza, si è riaffacciato alla ribalta del centro storico di Milano a disposizione di chi ama l'arte, la cultura ed il teatro in senso lato, per accogliere "Luminare Minus" e "Funambolia".

Duecentonove posti complessivi per ammirare, nuovamente in scena, degli estratti del celebre lavoro della Tagliavia creato nel 2007 per la Sala delle Colonne sita al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, ispirato totalmente dal frammento di Luna conservato nel Museo stesso. Una chiave di lettura, per mezzo del movimento e delle dinamiche, al fine di meglio divulgare il pozzo del sapere scientifico-tecnologico e storico con il linguaggio della danza coadiuvato dalla musica e dalle videoproiezioni che miscelate sapientemente hanno saputo infondere alla performance una narrazione "modellata" sulla partitura originale ed evocativa di Giampaolo Testoni restituendo una risonanza acustica della Luna. Luciana Savignano si ritrova nuovamente, dopo la luna di Bèjart, ad immergersi nei suoi influssi con calibrata estensione tanto da renderla visibile allo spettatore in tutto il suo mistero. La sua danza è giocata su una rotazione sincronale in cui nel medesimo modo del satellite, riesce a rivolgere costantemente lo stesso volto espressivamente ricco e suadente in direzione del pubblico. Durante la coreografia, i diversi aspetti e mutamenti nell'intreccio amoroso regolano un ciclo riproduttivo di dinamiche ed intrecci agendo sulla rappresentazione stilizzata della sua musa interprete che si cala nell'ombra per poi ritrovare la luce in un'alchimia scenica che dall'alto della sua straordinaria carriera infonde alla Savignano "misura" delle forme sia nel piano che nello spazio partendo dal concetto di linee rette costruite in lunghezza, angoli e segmenti esprimendo alcune figure che si possono definire come luogo di intersezione tra un "passo e l'altro" per ottenere via via forme contemporanee. Un componimento "in danza" coadiuvato dall'uso della tecnologia di stampo ecoico in cui i movimenti vengono ripetuti per dare maggiore risposta all'interrogazione contenuta nei contatti fisici tra materia ed entità.

"Funambolia" è in assoluto la nuova performance di Emanuela Tagliavia, andata in scena in prima mondiale per l'occasione. Una creazione nata dall'empatia tra Emanuela e Luciana con la presenza di alcuni delicati danzatori che acquisisce dall'apertura del sipario sempre maggiore vivacità, perdendo ad ogni "passo" il simbolo di tristezza del "passo" precedente. Nei quadri proposti si percepisce una velocizzazione in cui i soggetti restano immutati con una nuova ed inedita composizione su più piani ruotando le posizioni e giustificando i movimenti in una rappresentazione figurativa al quale come per incanto, accento dopo accento si amalgama nei suoni fino a trovare una propria identità ben definita e soprattutto collettiva. Equilibrismo, giocoleria, acrobatica e astrazione tersicorea si avvalgono di un linguaggio espressivo a favore delle figure interpretate dalla Savignano, ammaliante sacerdotessa della danza, coadiuvata in scena dalla stessa intensa Tagliavia che unitamente coinvolgono gli astanti in una dimensione onirica dove il mondo che le accoglie si traslittera in forme, colori, proporzioni e spontaneità tra realtà vissuta e sogno. I danzatori si muovono come tessere di un domino con un riso appena accennato, un lieve movimento delle labbra e degli occhi per fondersi in un senso di serenità, di luminosità e di bellezza sull'Amore intrecciando il gioco coreutico nell'abilità teatrale per nascere, morire e rinascere senza sosta.

Michele Olivieri

Ultima modifica il Martedì, 28 Marzo 2017 00:00

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