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LO SCHIACCIANOCI – coreografia Freddy Franzutti

"Lo Schiaccianoci", coreografia Freddy Franzutti, Balletto del Sud "Lo Schiaccianoci", coreografia Freddy Franzutti, Balletto del Sud

Balletto del Sud
Balletto in due atti tratto da Schiaccianoci e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann e dedicato all’universo fantastico di Tim Burton
Coreografia Fredy Franzutti

Musica Pëtr Il’ic Čajkovskij

Scene Francesco Palma

Luci Piero Calò
Al Teatro Comunale di Modena, il 14 dicembre 2022

www.Sipario.it, 21 dicembre 2022

Classico senza tempo, rivisitato o fedele al repertorio, torna immancabile ad ogni Natale Lo Schiaccianoci. Il balletto musicato da Cajkovskij, ispirato a un bellissimo (e sottilmente torbido) racconto di E.T.A. Hoffmann, e nato sulle scene a San Pietroburgo nel 1892 dalla “premiata ditta” Petipa e Ivanov, viene rappresentato ogni anno a dicembre, nei grandi teatri del mondo. L’impianto scenografico dominato dall’emblema dell’albero natalizio, la spassosa invasione dei giocattoli animati, l’irrompere feroce dell’esercito topesco, il bizzarro schiaccianoci che si trasforma in principe, l’incanto dei valzer ciaikovskiani sospinti da incarnazioni di fiori e fiocchi di neve, l’avventura onirica concepita come un viaggio iniziatico verso l'età adulta, coi turbamenti adolescenziali della fanciulla Clara, viaggiante (come l’Alice di Lewis Carrol) nei meandri di un paese affollato da incontri fatati, amorevoli o mostruosi, sono tutte costanti di un archetipo intramontabile. Se c’è, quindi, un titolo del repertorio coreutico che può stimolare ogni genere di inventiva, non solo decorativa ma linguistica, questo è proprio Lo Schiaccianoci. La fantasiosa e originale versione del coreografo Fredy Franzutti creata nel 1997 per il suo Balletto del Sud (oggi la migliore compagnia italiana in grado di affrontare questo genere di impegni) riproposta ancora oggi (con grande successo al Teatro Comunale di Modena) conserva il dono della meraviglia. Anzitutto per la fonte d’ispirazione, per il dispiego di mezzi scenografici e di costumi a getto continuo – un trionfo di variegate e brillanti fogge artigianali da farne un vero museo della moda - e, specialmente, per un poderoso corpo di ballo degno d’attenzione per numero e qualità dei danzatori – tra cui spiccano la coppia di primi ballerini Nuria Salado Fustè e Matias Iaconianni nei ruoli di Clara e di Schiaccianoci, Robert Creach Chacon in Drosselmeyer, e Ovidio Chitanu, Alice Leoncini, Aurora Marino in altri ruoli solistici -: un grand spectacle, ammaliante, divertente, da poter competere con gli allestimenti di Teatri d’Opera, anche europei. Ispirandosi al mondo del regista, animatore e disegnatore statunitense Tim Burton noto per quel cinema d'animazione fantasy/horror dalle ambientazioni fiabesche, malinconiche e gotiche, l’estro creativo di Franzutti anima il suo Schiaccianoci con rimandi ad alcuni dei noti personaggi di Burton - dal Cappellaio Matto, a Joker, alla Sposa Cadavere, fino all’attualissima Mercoledì – trovandovi un pertinente e suggestivo raccordo tematico anche nel film La notte prima di Natale. Lo sdoppiamento tra sogno e realtà, d’altronde caratterizza fortemente qualsiasi approccio allo Schiaccianoci, come in celebri precedenti versioni coreografiche che percorrono una strada fortemente legata all’analisi dell’inconscio. Aspetto che nella rilettura di Franzutti in parte ritroviamo: un che di intimo, di raccolto, di fiaba psicoanalitica, uno scandaglio nei meandri della psiche adolescenziale con l’evoluzione emotiva di Clara a donna – nel finale accetta in regalo un abito da adulta, rinunciando ai giochi infantili. Immersi in una crescente atmosfera gotica, tra orde di topi vestiti da rockettari lascivi e ombre che ingrandiscono e rimpiccioliscono i personaggi, seguiamo l’iter narrativo della fiaba nella quale non mancano le tradizionali danze popolari del plot arricchite da una sfilata di figure ben caratterizzate, con monopattini e palloncini, con ali d’angeli, maschere, pecorelle addomesticate, api e mosche, fiocchi di neve con parrucche color platino, e molto altro. E nello scintillio del gran finale, lo schiaccianoci resta lì poggiato in un angolo a terra: magica marionetta che è riuscita a trovare la sua anima.

Giuseppe Distefano

Ultima modifica il Giovedì, 22 Dicembre 2022 08:49

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