Balletto Kirov del Teatro Marinskij di San Pietroburgo
coreografie: William Forsythe
Steptext, Approximate Sonata, The Vertiginous Thrill of Exactitude, In the Middle, Somewhat Elevated
Ravenna Festival
Ravenna, Palazzo Muro de André, 8 luglio 2008
San Pietroburgo ha trovato casa in Emilia Romagna. Dopo la breve tournée di maggio tra Parma e Modena e in attesa degli spettacoli di settembre a Ferrara, l'altra sera bagno di folla e applausi interminabili al Pala De André di Ravenna per il Corpo di ballo del Kirov, ospite del cartellone di Ravenna festival. E se le altre tappe – come è normale aspettarsi pensando al balletto del Mariinskij, il teatro più antico di Russia – sono all'insegna della più classica tradizione con Il lago dei cigni nella versione di Petipa, martedì i danzatori della compagnia si sono cimentati con il linguaggio moderno di William Forsythe. Il coreografo americano, classe 1949, è uno di quelli che ti cattura con immagini folgoranti, che non ti da' tregua infilando passi di danza uno via l'altro, che ti fa sobbalzare sulla sedia con ritmi sincopati ( le musiche che vanno da frammenti di Bach a sonorità ricreate al computer sono di Thom Willems) e squarci di luce improvvisi. Il Corpo di ballo del Kirov da qualche tempo ha messo in repertorio i lavori del coreografo, riunendoli, poi, nella Serata Forsythe, sbarcata, appunto, martedì a Ravenna.
Inizio col botto, con Steptex, lavoro creato nel 1984 – ancora l'Emilia Romagna – per l'Aterballetto. In sala le luci sono ancora accese quando un ballerino si presenta in scena e inizia a riempire il vuoto del palcoscenico con il movimento del proprio corpo. Quel corpo che Forsythe usa per creare una poesia del movimento, che mette alla prova chiedendo ai ballerini figure ai limiti dell'equilibrio, che valorizza con immagini che ti restano a lungo negli occhi. È il caso di Steptex, ma soprattutto di In the middle, somewhat elevated coreografie che aprono e chiudono la serata.
In mezzo i quattro passi a due che formano Approximate sonata e The vertiginous thrill of exactitude, meccanismo ad orologeria che vede i cinque interpreti alle prese con un linguaggio che filtra attraverso il gusto contemporaneo il rigore del classico.
Una caratteristica di tutto il lavoro di Forsythe che calza a pennello ai danzatori del Kirov – specie a Viktoria Tereskina, Ekaterina Kondaurova e Michail Lobuchin – capaci di dare corpo alla dirompente fisicità di Forsythe.
Pierachille Dolfini