GIANLUCA GUIDI
MARCO SIMEOLI, RENATO CRUDO, CAMILLA NIGRO, FRANCESCA NUNZI
“LA VOCE DI LASSÚ” È DI ENZO GARINEI
con la partecipazione straordinaria di LORENZA MARIO
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
Commedia Musicale di GARINEI E GIOVANNINI
Scritta con JAJA FIASTRI
Liberamente ispirata a AFTER ME THE DELUGE DI DAVID FORREST
Musiche di ARMANDO TROVAJOLI
Ensemble: VALERIO ANGELI, VINCENZA BRINI, NICO BURATTA, CRISTIAN CATTO, FRANCESCO DE SIMONE, MARTINA GABBRIELLI,
MARTA GIAMPAOLINO, SIMONE GIOVANNINI, FRANCESCA IANNÌ, FRANCESCO LAPPANO, KEVIN PECI,
ARIANNA PROIETTI, ANNAMARIA RUSSO, ROCCO STIFANI, YLENIA TOCCO FRANCESCA ZANON
ANTONIO CAGGIANELLI, NICOLAS ESPOSTO, GIAMPIERO GIARRI nel cuore per sempre
Coreografie GINO LANDI
DIREZIONE MUSICALE MAURIZIO ABENI
REGIA ORIGINALE PIETRO GARINEI E SANDRO GIOVANNINI
Ripresa teatrale GIANLUCA GUIDI
Regia di GIANLUCA GUIDI
Produzione di Alessandro Longobardi per OTI Officine del Teatro Italiano in collaborazione con Viola Produzioni
Roma – Teatro Brancaccio 9 aprile 2022
Non c’è stagione in cui Aggiungi un posto a tavola non riscuota grande successo di pubblico, entusiasmando gli animi e ottenendo calorosi applausi e standing ovation.
È risaputo quanto la fiaba, come genere in sé, susciti interesse. A maggior ragione una storia in cui si parla di una catastrofe imminente – un secondo diluvio universale annunciato niente meno che da Dio in persona – per via della quale l’intera popolazione di un paesino di montagna, “che sta qui, lì, ovunque piaccia a chi sta ascoltando questa storia”, guidato dal parroco Don Silvestro, l’unico a poter sentire il Padreterno, si unirà con lo scopo comune di costruire una nuova arca della salvezza.
Ma la bellezza della storia non basta a spiegare la ragione di un successo che, di anno in anno, non accenna a diminuire. Perché Aggiungi un posto a tavola non è uno spettacolo facile da interpretare, in quanto costruito come un marchingegno pressoché perfetto, con ritmi narrativi drammaturgici e musicali incastrati ad arte, tali da non consentire tempi morti o pause: ne risentirebbero gli effetti comici e anche la rottura dell’incanto favolistico.
In tal senso Gianluca Guidi, protagonista e regista di questa nuova edizione della celeberrima commedia, ha compiuto un lavoro a dir poco eccezionale. Egli ha sì riproposto la versione originale firmata Garinei e Giovannini ma con piccole modifiche che ne hanno migliorato l’andamento generale: ad apertura di sipario il coro che intona il brano principale non è già in scena, ma appare attraverso le piattaforme girevoli guadagnando pian piano il centro del palco; e nel finale, prima della gran tavolata dove anche Dio siederà – “Testone! Aggiungi un posto a tavola. Non vedi che sto arrivando?” – la ripresa del leitmotiv avviene per convincere Don Silvestro a restare coi suoi parrocchiani, così perdonandoli per la mancanza di fiducia ch’essi hanno dimostrato nei suoi confronti.
Istrionico, ironico, a suo agio e con una voce potente ma, allo stesso tempo, confidenziale, una musicalità precisa al millimetro: Gianluca Guidi ha impersonato un Don Silvestro umano, simpaticissimo, vicino alle persone, pronto a perdonare qualsiasi errore. La fede di Don Guidi-Silvestro trasmette entusiasmo, felicità, fiducia nell’avvenire malgrado esso si presenti tutt’altro che roseo.
Il Padreterno di Enzo Garinei perde i tratti ieratici e autorevoli che gli diede Renato Turi, acquisendo toni simpatici e quasi birboneschi, simili a quelli d’un vivace vegliardo che ha perduto qualsiasi freno inibitore.
Camilla Nigro è una Clementina strepitosa, briosa, comicissima nel circuire il riottoso – ma non insensibile – Don Silvestro. E poi che voce limpida, che acuti rotondi e luminosi che ha questa talentuosa interprete.
Voce stupenda quella che Renato Crudo dà al suo Toto. E la Consolazione di Lorenza Mario? Procace, provocante e con un pizzico di pudicizia.
Spettacolo straordinario. Da non perdere. Che vien voglia di rivedere. Gianluca Guidi ha realizzato un vero capolavoro.
Pierluigi Pietricola