regia di Francesco Saponaro
arrangiamenti e direzione musicale di Mariano Bellopede
costumi Anna Verde
musiche dal vivo di Mariano Bellopede, Arcangelo Michele Caso e Giuseppe Di Maio
luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa
con Luigi Bignone, Giuseppe Brunetti, Viviana Cangiano, Salvatore Caruso, Elisabetta D’Acunzo, Enzo Attanasio, Ivana Maione, Davide Mazzella, Biagio Musella, Serena Pisa, Rosario Giglio, Luca Saccoia, Ivano Schiavi, Federica Totaro
Produzione teatro Trianon Viviani.
Teatro Augusteo, dal 28 ottobre al 6 novembre 2022
“LA DONNA È MOBILE” INAUGURA LA STAGIONE DELL’AUGUSTEO 2022/2023
Il Teatro Augusteo di Napoli ha inaugurato la stagione teatrale 2022/2023 con lo spettacolo “La donna è mobile” una commedia–parodia musicale del 1918, di Vincenzo Scarpetta che si concentra sulle vicende “d’amore” di Giulietta e di suo padre Ignazio che cerca a tutti i costi di sistemarla con un “buon matrimonio” viste le loro precarie condizioni economiche. La pièce inizia nel giorno del compleanno della fanciulla durante il quale i pretendenti: lo squattrinato Eugenio Fiorillo, trovatello aiutato dal barone don Ambrogio, e il baroncino Turzi, ricco ma non certo bello, si fanno avanti per chiederla in sposa in attesa del lauto pranzo organizzato. Ma la morte dal barone don Ambrogio mescola le carte del destino e fa emergere il reale animo interiore dei vari personaggi. Sia Giulietta che la sua serva infatti si rivelano arriviste e opportuniste, e gli altri personaggi pronti a muoversi in direzione del vento favorevole. Eugenio diventato povero, perché spodestato, trova in due popolani, Luisella la fruttivendola e Pascale il pescivendolo, e nel servitore di don Ambrogio, anch’egli cacciato, un valido sostegno per arrivare ad una verità inaspettata e piacevole che gli permetterà anche di levarsi vari sassolini dalla scarpa. In questo modo dimostra come la donna sia mobile nello spostarsi dove più conviene! Insomma la cara e vecchia commedia classica napoletana di cui gli Scarpetta sono stati pionieri!
Il registro scenico, scelto dal regista Francesco Saponaro, affonda e ripercorre questo stile con qualche incursione nella modernità come in apertura con un fattorino di un fantomatico servizio a domicilio che consegna la torta della festeggiata con delle vistose cuffie all’orecchio ed un abbigliamento certamente non adeguato all’inizio del secolo scorso.
Ma questo sicuramente è un artifizio narrativo scelto per creare un ponte dal passato al presente, i personaggi sono ben disegnati, nella recitazione però è come se mancasse un quid che permetterebbe una caratterizzazione tipica. Apprezzabile è l’aspetto musicale curato dal pianista e arrangiatore Mariano Bellopede che vede musica e canto dal vivo in cui gli attori danno un risultato particolarmente gradevole.
La commedia dialettale infatti si mescola alla parodia dell’opera lirica ed i vari personaggi intonano brani che vanno dal Rigoletto a La Traviata di Verdi, a Cavalleria rusticana di Mascagni, da Guglielmo Tell di Rossini a La Bohème di Puccini.
Diversi anche i riferimenti a battute famose di alcune commedie come “Siamo d’accordo? ...siete d’accordo” da La banda degli onesti a “qualcuno ha duecento lire da prestarmi?” di Misera e nobiltà e così via. Interessanti anche alcuni momenti in cui gli attori si cimentano in marce e balletti composti dallo stesso Vincenzo Scarpetta.
Uno spettacolo godibile che vale la pena di vedere per assaporare gli ambienti e le parole di un tempo che fu.
Simona Buonaura