Don Giovanni Luca Micheletti
Donna Anna Jacquelyn Wagner
Donna Elvira Mariangela Sicilia
Don Ottavio Giovanni Sala
Leporello Alessandro Luongo
Zerlina Francesca Di Sauro
Masetto Leon Kosavic
Il Commendatore Riccardo Zanellato
Direttore Orchestra Riccardo Muti
Regia Chiara Muti
Orchestra e coro del Teatro regio di Torino
Teatro Regio Torino dal 16 al 26 novembre 2022
Nepotismo? Ma che importa! A Torino padre e figlia hanno prodotto un gran bel Don Giovanni. Un don Giovanni gattesco, notturno, di giorno il seduttore di Siviglia riposa. La caccia inizia con le tenebre. Un don Giovanni per tecnici delle luci, e’ il buio che racconta le sue avventure, percio’ luci radenti sui tetti, dove tutto accade: amori consumati in fretta, gelosie, vendette... Con cantanti sempre in bilico su tegole, bovindi, lucernari, passi di danza e note musicali. L’equilibrio che ne risulta e’ miracoloso.
Certo, rappresentare un classico di grande popolarita’ sottraendolo all’usura del tempo per farlo vivere nella carne, per cosi’dire, del presente e’impresa non facile. Si rischia, come troppo spesso e’accaduto, di stravolgere l’ opera con attualizzazioni spesso assurde e di cattivo gusto, con l’immancabile e banalissima automobile in scena. Il Giovanni dei due Muti e’stato invece di taglio sobriamente classico, con un leggero accento sulle pene femminili, come un voler indicare nella grande tradizione europea se non la soluzione dei travagli del mondo, almeno una chiave, male che vada: una consolazione. Dell’ opera e’stato anche mantenuto l’equilibrio tra i toni giocosi e quelli tragici, i personaggi del dramma hanno mantenuto il loro peso specifico, senza prevaricazioni e protagonismi eccessivi, insomma: il Don Giovanni del Regio e’ stato messo in buone mani, mani sicure. Quanto ai cantanti, quale piu’quale meno, tutti alla altezza di ruoli e voci: un classicissimo e piu’che convincente Leporello, una dolcissima e sofferta Donna Elvira, ottima – tenendo anche conto delle circostanze – la prestazione di Vito Priante, accorso da Napoli a sostituire Micheletti caduto malato e salito un scena con perfetta padronanza del personaggio. Quanto alla (ovviamente) impeccabile direzione di Muti da apprezzare soprattutto la discrezione, la misura, il suo sottrarsi ad ogni eccessivo protagonismo, pure incoraggiato dai grandi applausi del pubblico.
Attilio Moro