venerdì, 18 ottobre, 2024
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FRANCESCO DE GREGORI – DE GREGORI DAL VIVO

“FRANCESCO DE GREGORI – DE GREGORI DAL VIVO”. Foto Ilaria Boraso “FRANCESCO DE GREGORI – DE GREGORI DAL VIVO”. Foto Ilaria Boraso

con Francesco De Gregori, voce, chitarre, armonica
apre i concerti Angela Baraldi
con Guido Guglielminetti, basso e contrabbasso, Carlo Gaudiello, tastiere, Primiano Di Biase, hammond, Paolo Giovenchi, chitarre, Alessandro Valle, pedal steel guitar e mandolino, Simone Talone, percussioni
corista Francesca La Colla 
Este Music Festival   - prima edizione
Produzione Friends & Partners
Este (Padova), Castello Carrarese, 22 luglio 2024

www.Sipario.it, 23 luglio 2024

Francesco De Gregori apre con una tappa del suo tour De Gregori dal vivo la prima edizione di Este Music Festival, in uno degli scenari naturali italiani ai quali mai ci abituiamo, grazie alla loro bellezza. Il Castello Carrarese. E lo fa con grande professionismo, come sempre. Portato lì dall’organizzazione DuePunti Eventi, in collaborazione con Città di Este, il cantautore, nel suo look che più informale e comodo non si può (visto il gran caldo la cosa migliore) prepara ventuno brani in scaletta, affidando l’apertura fatta di altre quattro canzoni a Angela Baraldi, già corista di Dalla e cantautrice. Il suo sound non ha niente da invidiare, semmai piuttosto da insegnare, ai molti giovani che si affacciano sulla scena musicale da qualche anno, così da riuscire a attenzionare il pubblico di Este. A piedi nudi, Cosmonauti, Bellezza dov’è e Mi vuoi bene o no, sono i quattro brani presentati con un certo orgoglio, quello di far comunque parte di una musica fatta di note e non di campionature estreme, di batteria e chitarre e non virtualità, così ormai presenti a livello industriale nelle nuove produzioni. Poi tocca a lui, al Principe. Che diventa quest’anno, sorpresa, particolarmente loquace nelle spiegazioni delle canzoni che va a presentare, merito se vogliamo e a suo dire di Antonello Venditti, che in qualche maniera lo ha contaminato durante uno dei tour precedenti. L’inizio è con Il fischio del vapore, canto popolare molto conosciuto, seguito da Il vestito del violinista che con la sua forza ritmica fa entrare subito nel vivo del live. De Gregori comincia poco dopo a spiegare, e bene, le canzoni, sottolineando con qualche battuta il suo passato: Anni fa mi dicevano che ero ermetico, adesso che riprendo dei brani vecchi e li  risuono penso che forse avevano ragione. In una scaletta che varia a piacere (più o meno rimangono nella stessa ogni giorno la metà dei brani, gli altri sono stati preparati per essere variati, unicità di De Gregori), a Este il cantautore continua nota dopo nota scegliendo con una certa accuratezza, riproponendoli, alcuni brani magari finora poco sentiti dal vivo, una caratteristica che spesso lo contraddistingue. Dà aria nuova, e vita, a canzoni poco sentite, e questo è un valore aggiunto che solo pochi, e grandi, mettono in atto: Così al concerto si possono ascoltare, ad esempio, persino La casa di Hilde (composta da me quando non eravate ancora nati), con chitarra e fisarmonica, e ancora Bufalo Bill, Atlantide, Festival, ricordo indelebile, affettuoso e rabbioso, di Luigi Tenco e della sua morte, e ancora La valigia dell’attore. Poi tocca a Un guanto, triplo salto carpiato verbale, un brano magnifico, qui proposto in versione country. In mezzo a canzoni solo leggermente meno conosciute fanno capolino Generale, naturalmente, Il cuoco di Salò, altro pezzo esemplare, La leva calcistica del ’68, Sempre e per sempre, e La donna cannone, riconosciuta sin dalla primissima nota. Dopo circa due ore di musica, molto buona come ci si attendeva, De Gregori saluta i cari ragazzi intervenuti, uscendo poco dopo per i bis, che sono anche qui un numero abbastanza inusuale: quattro, e precisamente Giusto o sbagliato, Anidride solforosa, con Angela Baraldi, vecchia canzone di Lucio Dalla sul futuro a venire, per chiudere il concerto con Rimmel e Buonanotte fiorellino. Ora il lungo tour di De Gregori proseguirà fino a settembre, saltando su e giù per l’Italia, occasione dunque propizia per ascoltare, sentire davvero buona, ottima musica.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Martedì, 23 Luglio 2024 16:55

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