Testo e regia di Mario Mascitelli
da “L’elisir d’amore”, musica di Gaetano Donizetti, libretto di Felice Romani
con le scene della regia di Daniele Menghini debuttato per la stagione lirica
e gli allievi del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma
Hao Jun Li, Ilaria Monteverdi, Alex Franzò, Yoon Juneyeon, Arima Ayaka
coordinati da Donatella Saccardi nell’ambito di RegioYoung
accompagnati al pianoforte da Ilario Nicotra
Parma, al Teatro Regio, 20 marzo 2024
“Imparolopera”: divertimento e prime competenze musicali al Teatro Regio di Parma “Ci siete tutti? Ma proprio tutti tutti?”: è quasi un rito l’avvio di “Imparolopera” al Teatro Regio di Parma, secondo il modello ideato da Bruno Stori, con tanti anni di successo. Per la stagione 23/24 si è preso questo impegno Mario Mascitelli, ben definito il compito: favorire la conoscenza di una determinata opera che, in programma per la stagione lirica, viene riproposta, come racconto con brevi frammenti cantati, ai ragazzi delle scuole che ben volentieri riempiono il Teatro Regio, seguono, applaudono e sanno entusiasmarsi. Dopo “Il barbiere di Siviglia” regia di Pier Luigi Pizzi, è stata la volta di “L’elisir d’amore”, regia di Daniele Menghini, come scenografia un teatro nel teatro, la mente stessa di Nemorino che, sentendosi inadeguato, isolandosi, va costruendo un mondo di pupazzi, burattini e marionette, sue creazioni tra cui sentirsi sicuro. Valeria Ottolenghi
Teatro stracolmo e molti applausi da “L’elisir d’amore”, regia di Daniele Menghini
Mario Mascitelli eccellente affabulatore, in scena gli allievi del Conservatorio
Mario Mascitelli spiega come quella sia proprio una grande storia d’amore - e crea un patto con il pubblico: ogni volta che verrà affermata tale verità tutti avrebbero dovuto gridare insieme “elisir!” Ottimo! Un piccolo espediente forse che aiuta però a tenere i bambini/ i ragazzi vigili, tesi all’ascolto.
Ma prima, fondamentale, c’era stata la preparazione a scuola, per cui quel pubblico tanto folto poteva seguire con divertimento il racconto ma anche con qualche competenza di musica e di canto, in scena alcuni allievi del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma coordinati da Donatella Saccardi nell’ambito di RegioYoung, accompagnati al pianoforte da Ilario Nicotra.
Già: una storia d’amore (in coro dagli spettatori: elisir!). Perché Nemorino (Hao Jun Li) è sin dalla prima scena del tutto incantato da Adina (Ilaria Monteverdi), bella, sicura di sé, più ricca e colta: la si vede leggere all’amica Giannetta (Arima Ayaka) e a tutto il gruppo dei contadini la storia di Tristano e Isotta, lì dove per la prima volta si sente parlare di un magico Elisir capace di far innamorare… E’ un abile affabulatore Mario Mascitelli: direttore del Teatro del Cerchio, ha realizzato diversi spettacoli per bambini e da anni cura una bella rassegna di teatro ragazzi: si sente a suo agio anche sul vasto palcoscenico del Teatro Regio. La narrazione continua: arrivano prima Belcore (Yoon Juneyeon) e poi Dulcamara (Alex Franzò). Tutto possiede una sua scioltezza, i cantanti applauditi via via nella giusta misura, l’ascolto in qualche modo già affinato. “Come Paride vezzoso…”: per l’occasione un po’ d’ironia, il sergente che corteggerà Adina “così attraente nella sua divisa…”. Nominato anche lo zio di Nemorino, che, malato, avrebbe potuto lasciargli una bella eredità - che è quanto poi accade, motivo del corteggiamento di tante ragazze e della crescente gelosia di Adina. Insomma: una storia d’amore (Elisir!) che si conclude felicemente. “Imparolopera” è davvero un eccellente modello di educazione all’opera lirica, che però, al di là del suo compito formativo, ha valore anche solo come piacere del teatro in sé, incontri da ricordare.