di Giuseppe Verdi
regia, scene, costumi e luci: Denis Krief
direttore: Donato Renzetti
con Giorgio Surian, Marcelo Alvarez, Francesca Franci, Leo Nucci, Fiorenza Cedolins, Rafael Siwek
orchestra e coro del Teatro Regio di Parma
Parma, Teatro Regio, dal 1 al 22 ottobre 2007
Il Festival Verdi di Parma si è aperto lunedì sera con un'intensa rilettura di Luisa Miller curata dal regista, scenografo e costumista
A ll'inizio le candeline di una torta di compleanno. Alla fine ceri da rito funebre. In mezzo le note di Giuseppe Verdi per raccontare, nel corso di un solo giorno, il trascorrere dalla vita alla morte. Luisa Miller secondo Denis Krief, regista, scenografo e costumista dello spettacolo che ha aperto a Parma, al Regio, il Festival Verdi 2007: ventisette giorni di rassegna, tanti quante sono le opere del maestro, con l'ambizione di far diventare la cittadina emiliana un punto di riferimento per l'interpretazione di Verdi al pari di Salisburgo per Mozart e Bayreuth per Wagner. Il titolo inaugurale (sette repliche a Parma, due al Comunale di Modena che con il Regio di Torino coproduce il nuovo allestimento ripreso dalle telecamere della Rai) ha centrato l'obiettivo sul fronte musicale. E lo ha fatto anche su quello registico, mettendo in luce i nodi che si incontrano quando si vuole dare un'interpretazione moderna di Verdi. Krief scava a fondo nella storia, interrogandosi su quale possa essere l'attualità dei personaggi e legge la vicenda che Verdi trasse da Schiller alla luce del conflitto generazionale che oppone padri e figli. Certo, lo fa a modo suo, partendo maluccio (un po' fuori luogo i passi di polka che solisti e coro sono costretti ad accennare mentre snocciolano acuti), ma riprendendosi alla grande quando si concentra solo sui personaggi.
Uno spettacolo che ha il pregio di scorrere veloce (funzionali pannelli in proscenio collegano le scene in dissolvenza), lasciando in primo piano la musica, affidata a orchestra e coro del Regio agli ordini di un puntuale Donato Renzetti. Partitura capace di far tremare i polsi anche agli interpreti verdiani più consumati per lo stretto apparentamento con il belcanto di Bellini e Donizetti, Luisa Miller ha potuto contare su un'affiatata squadra vocale. Rodolfo Marcelo Alvarez, tenore tra i migliori al mondo, che regala al suo personaggio una voce piena nella quale si ritrovano tutte le passioni che Verdi ha messo in musica. Ascoltare Leo Nucci nei panni di Miller è un'emozione che va dritta al cuore: acuti sicuri, fraseggio esemplare, immedesimazione nel personaggio fanno del nostro baritono il 'padre verdiano' per eccellenza. Più distaccata, ma con tutte le note al posto giusto Fiorenza Cedolins, che disegna una Luisa fragile e travolta dagli eventi. Nove minuti di applausi che hanno salutato anche Francesca Franci (Federica), Giorgio Surian ( Walter) e Rafal Siwek ( Wurm).
Pierachille Dolfini