di Ruggero Leoncavallo
Maestro concertatore e Direttore: Gianluigi Gelmetti, Regia e scene: Franco Zeffirelli, Costumi: Raimonda Gaetani, Disegno luci: Agostino Angelini, Maestro del Coro: Andrea Giorgi
Interpreti: Myrtò Papatanasiu, Stuart Neill, Seng-Hyoun Ko, Danilo Formaggia, Domenico Balzani, Giordano Massaro, Antonio Taschini
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera, Coro di Voci Bianche di Roma dell’accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera diretto da Josè Maria Sciutto, Teatro dell’Opera di Roma
Roma, Teatro dell’Opera 2009
L’aprirsi del sipario è stato preceduto , forse per “fare serata”, da tre famose pagine mascagnane per orchestra fra cui la Sinfonia de Le Maschere diretta alquanto alla garibaldina da un Gelmetti già caricato al punto giusto per affrontare le veementi accensioni veristiche del capolavoro di Leoncavallo.
Per la regia e le scene, Franco Zeffirelli è ritornato su ciò che aveva proposto, sempre al Costanzi, diversi anni fa, ma tutto rivisto, ricreato, con la consueta generosità di mezzi e di idee, stavolta particolarmente felici e del tutto in sintonia con le caratteristiche musicali e teatrali dell’opera. Ciò vale anche per la trasposizione temporale della vicenda, ambientata ai giorni nostri nella piazzetta di uno squallido paese del sud. In fondo alla scena, la misera uniformità di un caseggiato popolare.
Ma tutto viene sommerso dall’irrompere di un caleidoscopico, felliniano caravanserraglio di giocolieri, mangiafuoco, acrobati, trampolieri, clown i quali, nei fantasiosi, coloratissimi costumi di Raimonda Gaetani, fanno da cornice all’arrivo della sgangherata roulotte dei comici.
Nel palcoscenico gremito, alcuni scugnizzi trovano anche modo di gareggiare in bravura nella break-dance, e non manca nemmeno un piccolo corteo nuziale, con sposa in bianco e lancio di confetti.
Tutto ciò non distoglie dalla musica, ma ne potenzia visivamente la suggestione, anche perché Gianluigi Gelmetti ha trovato una chiave direttoriale in armonia sia con la lettura di Zeffirelli sia con la scrittura di Leoncavallo. E ciò anche nel secondo atto, quando dalla commedia si passa al dramma.
Ottimi gli interpreti non soltanto come cantanti ma anche come attori: dalla brava Myrtò Papatanasiu (Nedda) al vigoroso Stuart Neill (Canio) a Seng-Hyoun Ko (intelligente come Prologo e credibile Tonio) agli ineccepibili Danilo Formaggia (Peppe) e Domenico Balzani (Silvio).
Caloroso successo.
Lucio Lironi