Teatro musicale in due atti
Testo (liberamente ispirato ai carteggi pucciniani)
e musica di THOMAS CORNELIUS DESI
in occasione del centenario di Giacomo Puccini (1858-1924)
Giuseppe Nitti Attore
Olena Ertus
Laura Igl
Ami Mizuno
Anja Rechberger
Laura Taller
Soprani
Chigiana Keyboard Ensemble
Monaldo Braconi/Francesco De Poli/Pierluigi Di Tella/Luigi Pecchia/Danilo Tarso pianoforte
Thomas Cornelius Desi direttore musicale
Alessio Pizzech regia e spazio scenico
Giovanna Spinelli assistente alla regia
Peter Kogel videoartista
Susanna Fabbrini costumi
Davide Gagliani lighting designer junior per GuidoLeviLab
Fabio Rossi lighting designer tutor per GuidoLeviLab
In coproduzione con Musiktheatertage Wien 2024
in collaborazione con Associazione GuidoLeviLightingLab
e Universitata Mozarteum Salzburg
Prima rappresentazione assoluta
Siena, Teatro dei Rinnovati, 24 agosto 2024
Una creazione originale ed incredibilmente efficace, questa di Thomas Cornelius Desi, che abbisognava di protagonisti all’altezza, musicisti e voce recitante in particolare, senza i quali la rappresentazione sarebbe semplicemente impossibile. Consiglierei caldamente ai futuri spettatori di poter godere del sorprendente svolgersi dell’evento teatrale (due atti senza soluzione di continuità per un’ora e mezza circa) senza troppe informazioni pregresse per potere, come noi che abbiamo assistito alla prima assoluta al Teatro dei Rinnovati, passare dal consueto scetticismo che accompagna le nuove proposte ad un crescente interesse che sfocia nell’emozione e nella partecipazione totale, direi nella meraviglia per questa esplosione di talenti. A quindici giorni dal debutto senese, l’opera sarà rappresentata al Festival MusikTheaterTage di Vienna 2024, del quale Desi è cofondatore e direttore artistico, continuando questo scambio artistico di cui sentiremo parlare a lungo come di un momento magico non solo per la musica, ma per il teatro tout court. Non dubitiamo infatti che la vita di quest’opera sia appena cominciata. Il direttore della Chigiana Nicola Sani, non a caso un compositore, ha osato celebrare Puccini non con il consueto allestimento di una sua creazione, ma partendo proprio dalla curiosità per la nuova musica del Novecento del nostro, rinnovando la sua ricerca nel nuovo millennio, e proprio da quella delle sue opere più amata-odiata, tra cascami di decadentismo e innovazione musicale coraggiosa: partendo dagli scritti liberamente utilizzati del Maestro, Desi con cinque giovani soprani, i cinque pianoforti del Chigiana Keyboard Ensemble, un attore, Giuseppe Nitti che come i musicisti non abbandona mai la scena, e un regista come Alessio Pizzech che ormai ha un’esperienza in campo operistico ma direi di teatro totale assolutamente straordinaria, ci ha - dapprima scettici - sempre più inchiodati alle poltrone, mentre (ma qual’ è stato il passaggio?) dall’incipit triviale e comico (la scelta delle concorrenti come usa oggi dove chi si presenta viene sbeffeggiato) giunge alla tragedia pura che all’opera ci accompagna verso la catarsi, secondo una consequenzialità logica assoluta con qualità drammaturgiche di altissimo spessore. A quanto detto, per essere coerente col mio primo assunto, dirò solo che Desi è andato a scavare nella vita di Dolore, così ahimé si osò chiamare il figlio di Butterfly, per giungere alla consapevolezza della radice del se’ da parte del protagonista. Non può essere un caso che l’autore sia austriaco. Con quest’ultima, terza produzione, la Chigiana dimostra di avere sposato la causa dell’opera, direi la sua rinascita anche con una nuova ricerca creativa. Non che la recitazione sia per la prima volta affiancata alla musica, basti pensare al singspiel o all’opéra comique. Le voci dei cinque soprani rappresentano figure femminili significative nella vita di Puccini, abbiamo apprezzato particolarmente le qualità vocali di Elena Erdus nelle vesti di Giulia Manfredi. Non toglierà nulla alla sorpresa che abbiamo promesso ai futuri spettatori se ci soffermiamo sulla componente squisitamente musicale commissionata dal Festival viennese: un plauso assoluto va ai cinque musicisti, Monaldo Braconi, Francesco De Poli, Pierluigi Di Tella, Luigi Pecchia, Danilo Tarso, nelle cui mani cantano come in un turbine i cinque pianoforti che hanno il compito di rappresentare le diverse sfaccettature della personalità di Puccini, e la musica è un tutt’uno con la drammaturgia. Annamaria Pellegrini