Anna Caterina Antonacci, mezzosoprano
Maria Diatchenko e Gennaro Cardaropoli, violini
Orchestra "Vincenzo Galilei" della Scuola di Musica di Fiesole
Coro della Cattedrale di Siena "Guido Chigi Saracini"
Lorenzo Donati, direttore
Cesare Mancini, organo e clavicembalo
Vivaldi Concerto in sol magg. "alla rustica" RV 151 / Stabat Mater RV 621 / Credo RV 592 / Concerto in la min. RV 523 per 2 violini e archi / Gloria RV 589
Revisioni di Casella
Teatro dei Rinnovati, Palazzo Pubblico, Il Campo, Siena 22 novembre 2019
Nel giorno consacrato a Santa Cecilia, come sempre, al Teatro dei Rinnovati occupato in ogni ordine di posti, ha avuto luogo in occasione dell'80° anniversario della prima Settimana Musicale Senese (1939-2019) un concerto con lo stesso programma di allora, che segnò la riscoperta del magnifico Vivaldi: pressoché dimenticato fino a quel giorno, oggi come ha avuto modo di dire il direttore artistico Guido Sani presente anche come musica di sottofondo e nelle segreterie telefoniche. Dopo la dinamica rivisitazione di Richter, giovane beniamino del Covent Garden, di qualche anno fa, la lettura che ne diede Casella in quell'occasione, pur non essendo anch'essa filologica (allora di là da venire questa esigenza) ha rivelato una nuova - antica dolcezza che ha conquistato il pubblico senese, in genere restìo ad accettare la musica d'avanguardia che soprattutto nel festival estivo da qualche anno la fa da padrona. Tanto più che per la 97° Micat in Vertice (la stagione invernale vanta sempre il motto dei Chigi Saracini) si sazierà di Beethoven, del quale nel 2020 si celebra il 250° della nascita.
I giovani interpreti della scuola di musica di Fiesole ci hanno riportato alla freschezza delle fanciulle prime interpreti dell'opera vivaldiana, affiancati dal coro della Cattedrale diretto da Lorenzo Donati. Dopo il piccolo danzante concerto "alla rustica", l'interpretazione che dello Stabat Mater ha dato Anna Caterina Antonacci è stata intensa e misurata, rendendo in tutta la profondità il testo antico di Jacopone da Todi che è alla base di tutto il nostro teatro. E pensare che la stessa ha dichiarato di interpretare in questa occasione per la prima volta Vivaldi. Non sappiamo se la scelta di un abito rosso sia stata fatta in riferimento all'arte figurativa, si pensi soprattutto a Masaccio, ma l'artista è una perfezionista oltreché una delle interpreti più apprezzate della musica antica...
Una bella rivelazione quella dei due giovani solisti già allievi chigiani, Gennaro Cardaropoli e Maria Diatchenko, nel Concerto in la minore per due violini. mentre il coro intitolato al Chigi ha dominato nel Credo e nel Gloria, monumento assoluto del Barocco che ha dato spazio da protagoniste alle sue più interessanti voci femminili. Assente giustificato, il musicologo ed organista Cesare Mancini al quale si deve l'idea di questo toccante recupero ed il lavoro di ricerca negli archivi chigiani: vittima di un'influenza, è stato egregiamente sostituito allo strumento da Loris Di Leo.
Annamaria Pellegrini