libretto: Abraham B. Yehoshua
musica: Joseph Bardanashvili
direttore: Asher Fisch
regia: Omri Nitzan, scene e costumi: Ruth Dar
Israele Opera Tel Aviv
Roma, Teatro dell'Opera, 8 maggio 2008
Un'opera nel solco del vecchio melodramma. Tre giorni fa, presentando Viaggio alla fine del millennio con cui l'orchestra, il coro e i solisti del Teatro di Tel Aviv avrebbero aperto a Roma le celebrazioni per il 60° anniversario dello Stato d'Israele, l'ambasciatore in Italia Gideon Meir aveva osservato che con la rappresentazione si intendeva dare un contributo alla conoscenza, da parte degli italiani, del vero volto di Israele, anche se – aveva aggiunto – «presentare un'opera lirica nel Paese del melodramma è difficile come vender ghiaccio agli eschimesi». In realtà questa autentica novità è stata fortemente apprezzata al Teatro dell'Opera, con la sala gremita in ogni settore, a cominciare dal palco d'onore, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Palpitante il prologo con gli inni nazionali in cui ha colpito, insieme alla precisione dell'orchestra, la compattezza e l'espressività del coro che avrebbe poi costituito, scenicamente e musicalmente, la componente più sostanziosa dell'opera di Jossef Bardasnashvili.
Tratto dal romanzo omonimo del massimo scrittore israeliano, Abraham Yehoshua, Viaggio alla fine del millennio è la storia di un mercante ebreo e delle sue due mogli, ambientata negli ultimi due anni del X secolo. Nell'affrontare i temi della diaspora ebraica medievale, essa per certi versi anticipa i conflitti culturali e sempre attuali tra il Nord e il Sud del mondo. Convincente sul podio Asher Fisch ed eccellenti i cantanti, meno bravi però come attori, forse perché il regista Omri Nitzan non si è dimostrato all'altezza di certi suoi precedenti lavori.
Virgilio Celletti