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BLONDI - regia Renzo Martinelli

"Blondi", regia Renzo Martinelli. Foto Attilio Marasco "Blondi", regia Renzo Martinelli. Foto Attilio Marasco

da "Innamorate delle spavento" di Massimo Sgorbani
regia Renzo Martinelli
con Federica Fracassi
drammaturgia Francesca Garolla
luci Mattia De Pace
suono Fabio Cinicola
produzione Teatro i
si ringrazia Piccolo Teatro di Milano – Teatro d'Europa
Teatro i, Milano, dal 30 ottobre all' 11 novembre 2019

www.Sipario.it, 5 novembre 2019

Il Potere e le sue bruttezze

Blondi fa parte, insieme ad altri due testi, del progetto "Innamorate dello spavento" del Teatro i in cui l'autore Massimo Sgorbani mette al centro alcune donne importanti nella vita del Führer lungo la parabola discendente verso la fine del Reich. I tre testi in scena sono diretti da Renzo Martinelli e interpretati da Federica Fracassi. Blondi è il pastore tedesco femmina legato a Hitler da un rapporto affettivo importante. La protagonista è una donna che dà voce a questa cagna o, inversamente, una cagna che dà voce a una donna. Perché, al di là dei momenti che vediamo in scena in cui emerge la quotidianità di un cane segnata dall'amore normale verso il proprio padrone, risaltano sentimenti di gelosia e la parte malata di un rapporto affettivo, segnato da tinte sadomasochistiche più propri di un legame fra esseri umani. Blondi è allegra e salta quando vede Hitler. Blondi è triste quando vede Eva sedurre il suo padrone. Blondi soffre e prova paura, ma al contempo diventa più innamorata di lui, quando è trattata male. È complicato non usare terminologie che esulino da un rapporto fra esseri umani. Perché, come già detto, il tratto più interessante della pièce, è proprio questa confusione fra cane e donna che evidenzia il concetto di Potere, le sue caratteristiche e le sue conseguenze. Il cane-donna ben interpretato dalla brava Federica Fracassi è il perno attorno al quale ruota il potere del padrone-Hitler verso i propri sottomessi o chi, invaso dalla paura, non riesce ad essere altro. È una visione dei rapporti umani, in generale, trattata già da diversi saggi psicanalitici, che nel caso di Blondi, si concentra sul legame malato fra una cagna e il suo padrone. Per allargarsi a quello perverso fra uomo e donna. Ben trasfigurato dalla scena sessuale in cui Blondi è sodomizzata da un uomo o così ci è sembrato. Momento disgustoso. Ma è il disgusto di quel periodo storico e della sua fine che intravediamo quando calano le luci in scena.

Andrea Pietrantoni

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Novembre 2019 05:10

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