dal libro omonimo di Laura Morante
con Laura Morante, voce e Maurizio Camardi, sassofoni e duduk
coordinamento artistico Elena Marazzita
produzione Aida Studio Produzioni
Padova, Pride Village Virgo, 5 luglio 2023
Una lenta immersione, soffusa, nei meandri dell’umano, di alcuni personaggi nei quali non è difficile riconoscersi (nelle nevrosi, nelle inquietudini, ad esempio) è quella che Laura Morante propone in questo spettacolo di lettura e musica. Che è tratto dal suo libro Brividi immorali, Racconti e interludi, libro pubblicato nel 2018 da La nave di Teseo, spettacolo presentato in questi giorni al Pride Village Virgo di Padova. Una lettura che inizia un po’ in sordina, che minuto dopo minuto stordisce piacevolmente lo spettatore, un po’ lo edulcora, un po’ lo ammalia. Fatto sta che i personaggi che scorrono via via, in alternanza alle splendide musiche suonate con maestria e dal vivo da Maurizio Camardi, si impossessano di chi ascolta e attende, storie e sviluppi, paraboliche scie e cadute. E’ un mondo umano dei nostri tempi, con gli affanni e le indecisioni tipiche del vivere, che come riportato sopra, a mio avviso, non risparmiano ahinoi (quasi) nessuno. E si va scandagliando sfumature delle vicissitudini, partendo dal primo racconto, Tristezza per una zucchina, protagonista proprio lei, l’ortaggio, sinonimo e simbolo di altri oggetti-soggetti vissuti, o meglio, il loro vivere. Che è un affiancarsi a una vita condivisa, fino a un certo punto, con chi osserva e pensa a quegli oggetti, e al loro disperare, soccombere, chiedendo scusa. Surreale, magnetico breve viaggio. Che poi sciorina verso il Colpo di coda, di nome e di fatto, altro momento di bella letteratura scritta dalla stessa Morante nel libro citato, e spiegata, raccontata con dovizia interpretativa, da vera attrice che scava nei meandri, affina, sorprende talvolta per la naturalezza. E’ un’altra storia, il colpo di coda, rispetto alla zucchina, che riguarda un ristretto gruppo di amici dove si incrociano sentimenti e rimproveri, abbagli, per così dire, come usa l’autrice, e appartamenti. Un resoconto che vede al centro un amore forse indeciso, forse in via di naufragio, e un amico nel tentativo di mediazione, con coinvolgimento felpato e verbale, raccontato a sua volta, della sua ex. Scene da film, come se ne possono vedere tanti, ma raccontate con delicatezza, spirito narrativo completo. Con tutte le sfaccettature, che Morante con grazia e sobrietà, doti di attrice utili e mai troppo abbastanza in giro, narra. A questi racconti gli interludi di Camardi, sopraffino e arguto musicista, danno il proprio contributo inserendosi alla perfezione. E poi, sparizioni, spostamenti per Roma, verso un casale della campagna fuori città, e il finale. Tutto si conclude dunque, tra sospiri e inganni, con una certa ferocia come solo l’uomo e la donna sanno fare. E con la mestizia. Ecco un appuntamento teatrale garbato, con Laura Morante narratrice ideale, alternata agli interludi di Camardi. Un plauso, oltre a loro due, va anche ad Aida Studio Produzioni di Elena Marazzita, che da anni sa portare nei diversi spazi teatrali reading di ottimo livello, sempre con attori attenti, di costruzione e formazione. E anche al padovano Pride Village Virgo, che sa portare nella lunga rasssegna estiva, ogni anno, appuntamenti che fanno teatro, che incuriosiscono. Tanti gli applausi finali.
Francesco Bettin