di Giovanni La Fauci e Lucilla Mininno
Regia di Lucilla Mininno
Interpreti: Giovanni La Fauci, Lucilla Mininno, Francesco Zecca (nel ruolo sospeso di Tizio E.)
Scene: Giovanni La Fauci, Simone Di Blasi, Claudio La Rosa, Danilo Orbitello
Musiche: Giovanni La Fauci, Danilo Orbetello
Direzione tecnica e Luci: Stefano Barbagallo
Coreografie: Gaia Gemelli. Trucco: Ivana Mirenda
Audio: Francesco Arizzi. Records, Mix & Master: Dalek Studio
Realizzazione costumi: Sartoria Santi Macchia
Produzione: Nutrimenti Terrestri di Maurizio Puglisi
Teatro Annibale Maria di Francia- Messina 24 novembre 2023
“La Sindrome di Tourette è una malattia neuropsichiatrica comunemente nota come 'la malattia dei mille tic' in quanto i pazienti che ne sono affetti manifestano movimenti incontrollati accompagnati da suoni e vocalizzi involontari di varia complessità”. Non mi pare che Lucilla Mininno in tuta gialla che s’aggirava nella hall del Teatro Annibale Maria di Francia prima dell’inizio dello spettacolo Beckett on Tourette chiamando ad alta voce un tale di nome Franco, che non le rispondeva, distribuendo agli spettatori un volantino quale “liberatoria per essere seduti nello Studio 1”, soffrisse di tale sindrome. Anche perché gli unici strilli assieme a qualche parola sconcia, sopraggiungeva poi, durante lo spettacolo, attraverso un altoparlante da un personaggio che non appariva in scena, forse quello di Francesco Zecca nel ruolo sospeso di Tizio E. Dunque, nella finzione, la sala del Teatro diventa uno di quei tanti studi televisivi, col pubblico che applaude quando s’accende il relativo monitor o, come nel nostro caso, quando la stessa Mininno, intanto cambiatasi d’abito, adesso è avvolta da una sorta di impermeabilone bleu, suggerisce al pubblico di battere le mani. Effettivamente all’inizio sembra davvero di trovarsi in uno studio televisivo, perché su uno schermo passa la pubblicità e un mini documentario ci illustra i fatti più salienti degli anni ’80, come il campionato del mondo vinto dall’Italia con Zoff in primo piano con la coppa; Rutger Hauer che recita il famoso pistolotto, Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…; l’immagine segaligna di Samuel Beckett il più grande drammaturgo del Teatro contemporaneo e altre immagini ancora. Ma è su Beckett che è incentrata la trasmissione televisiva attraverso un’intervista che la stessa Mininno, chiusa come Winnie di Giorni felici dentro una sorta di monticello non di terra ma di tela e bacchette rigide, fa a Giovanni La Fauci che ne veste i panni somigliandogli per i capelli brizzolati, senza mai rispondere alle sue domande incentrate sulla paradigmatica pièce Aspettando Godot, piuttosto ogni volta imbracciare una chitarra e cantare al ritmo di ballata alcune canzoni, in lingua inglese, nello stile di Leonard Cohen. Lo spettacolo si chiude con la Mininno che tiene in mano un cartello luminoso su cui sta scritto: «Quando si è con la merda al collo non resta che cantare». Un messaggio tosto che ci conduce all’assunto di Tourette che bene illustra la precarietà del vivere il nostro tempo, dilaniato da guerre e pandemie, in cui capiamo che svaniscono sicurezze e certezze del futuro e ci si rende conto che noi umani ci aggiriamo nelle nostre città come dei sonnambuli, smarriti, insonni, soli, cercando in tutte le forme d’Arte la forza di stare al mondo, qualcosa che riesca a riempire i nostri vuoti, forse ciò che non abbiamo più. Si chiudono così con questo spettacolo i festeggiamenti per i 40 anni di vita della Compagnia Nutrimenti Terrestri di Messina diretta da Maurizio Puglisi. Gigi Giacobbe