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BUIO - regia Carmelo Rifici

Buio Buio Regia Carmelo Rifici

un progetto di Carmelo Rifici e Alessio Maria Romano testo di Sonia Antinori
movimenti coreografici di Alessio Maria Romano
regia di Carmelo Rifici
con Illenia Caleo, Alessia Giangiugliani, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini, Alessio Maria Romano, Raffaella Tagliabue
scene e costumi di Margherita Baldoni e Guido Buganza
luci di Luca Bronzo, suoni di Daniele D'Angelo, video di Alessandro Ferroni
produzione Fondazione Teatro Due in collaborazione con l'Associazione Proxima Res
al Teatro Due (Parma) dal 27 ottobre al 7 novembre 2010

www.Sipario.it, 18 novembre 2010

Una stanza nera, con un divano rosso, una libreria, un lampadario rotto, in fondo un televisore che trasmette telegiornali, la cronaca che si fa storia: il rapimento di Ilaria Alpi, la guerra a Sarajevo, la fine della dittatura in Romania. Questo spazio – realizzato da Guido Buganza e Margherita Baldoni - disvela improvvise aperture su stanze altre e ha come unico collegamento con l'esterno una finestra che s'apre sul nulla e la tv che vomita il mondo all'interno della casa. Sempre la stessa casa – una scatola nera – per ospitare le storie di Buio progetto scenico di Carmelo Rifici e Alessio Maria Romano, sul testo di Sonia Antinori. Lo spettacolo è uno spettacolo ricco di suggestioni, è la conferma dell'abilità registica di Carmelo Rifici che qui dimostra cosa sa fare, come sa gestire in autonomia un gruppo di attori tutti in parte e intensi: Illenia Caleo, Alessia Giangiugliani, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini, Alessio Maria Romano, Raffaella Tagliabue, ma anche come sa legare i linguaggi del corpo e quello verbale, regalando interessanti e inconsueti spazi di intensità creativa. Rifici dimostra la volontà di scrivere sulla scena, nei corpi degli attori il non detto di un testo che procede per apposizioni e non cerca facili richiami drammaturgici che sbroglino gli intrecci della vita, una vita dominata dal 'buio' inteso come mancanza di orizzonte, cecità effettiva e metaforica, l'effetto che provoca l'eccesso di dolore. Buio si compone di tre frammenti di vita che s'intersecano con la storia ufficiale raccontata dai tg. Un divano a simboleggiare il clima domestico per la storia di Paolo e Teresa che è storia del ritorno da Mogadiscio, è storia del peso che il soldato avverte per la morte dei compagni. Stesso interno, una libreria e un tavolo e la guerra contro la malattia è quella combattuta da Carlo e Piera, lui condannato dal cancro, in fuga dalle cure per forza e dall'invito a resistere al dolore della sua donna. Chiude il trittico- campeggia in mezzo alla stanza nera un lampadario - la vicenda di Selma, cieca, fuggita da Sarajevo che porta con sé un terribile segreto e cui si lega il coronamento d'amore di Daniel e Maria, che in Italia cercano di rifarsi una vita. Le tre storie si affiancano l'un l'altra, sembrano sempre sul punto di esplodere, di avere una soluzione drammatica ma poi rimangono sospese in quel Buio che Carmelo Rifici sa gestire con grande abilità muovendo lo spazio scenico ideato da Buganza e Baldoni, una camera-casa che cambia dimensioni, ha improvvise aperture e luci di taglio, che si anima grazie a momenti coreografici di grande intensità visiva, creati da Alessio Maria Romano, momenti onirici, squarci di colore nel buio che è il buio di quando non si vede via d'uscita, ma che è anche il buio rifugio che lascia fuori la vita. Carmelo Rifici – dopo due anni di lavoro – porta a compimento un progetto in cui le parole di Sonia Antinori, il corpo di attori coesi e dall'intensa presenza scenica, l'elaborazione dello spazio sono un tutt'uno per un viaggio che – malgrado alcuni punti ridondanti – mostra una scrittura registica e attoriale insieme intensa, intelligente che dichiara il corpus dello spettacolo frutto comune di un lavorare e creare in sala, con lunghi tempi e la voglia di mettere in gioco l''esserci' della scena che parla allo spettatore d'oggi.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Venerdì, 09 Agosto 2013 08:46

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