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LE CITTÀ INVISIBILI. IL FUTURO È UN DOVERE - regia Fausto Cabra

"Le città invisibili. Il futuro è un dovere", regia Fausto Cabra. Foto Laila Pozzo "Le città invisibili. Il futuro è un dovere", regia Fausto Cabra. Foto Laila Pozzo

ideazione e regia Fausto Cabra
drammaturgia originale di Marco Archetti e Silvia Quarantini
performers: Manuela Mandracchia, Mariangeles Torres, Franca Penone, Alberto Onofrietti,
Francesco Sferrazza Papa, Guglielmo Poggi, Silvia Quarantini, Luca Nencetti, Alessandro Mor,
Edoardo Ribatto, Mimosa Campironi, Gian Marco Pellecchia, Silvia Beltrami, Michela Beltrami
drammaturgia sonora di Mimosa Campironi
scene e costumi di Eleonora Rossi
assistente ai costumi Bruna Calvaresi
light designer Cesare Agoni
assistente alla regia Alberto Bellandi
produzione Centro Teatrale Bresciano
all’Hangar 68, Brescia, 27 giugno e 7 luglio 2023

www.Sipario.it, 25 agosto 2023

C’è l’omaggio a Luca Ronconi, ma c’è anche il tentativo di costruire una drammaturgia sul ritmo delle serie tv, al tempo stesso c’è l’idea delle maratone immersive che tanto piacciono agli spettatori teatromani. C’è il fascino di un luogo non teatrale: l’Hangar 68, c’è la sfida di dare appuntamento agli spettatori per due sere di seguito, per completare la saga. C’è il fascino di un viaggio nel tempo, stando fermi in un luogo. C’è la storia locale che s’intreccia con la grande storia. C’è tutto questo in Le città invisibili. Il futuro è un dovere di Fausto Cabra, regista e ideatore per conto del Ctb di un lavoro che chiede tempo allo spettatore, disponibilità e impegno. In cambio Le città invisibili dona il piacere del racconto di famiglia: la storia delle sorelle gemelle Irma ed Elvira, inseparabili finché il padre, sempre in viaggio e che ad ogni loro compleanno fa recapitare loro una sua lettera, non chiede a una delle due di raggiungerlo e all’altra di stare a casa, ad aspettare. Il palazzo e L’impero sono i due episodi, le storie delle due gemelle separate che si svolgono in contemporanea ed hanno in comune prologo ed epilogo, mentre nella parte centrale il pubblico si divide per assistere all’uno o all’altro, tenendosi la voglia di capire che cosa sia accaduto nella parte non vista e indotto per questo a ritornare. Il meccanismo funziona ed è seducente.

Il palazzo racconta di Elvira (Manuela Mandracchia) la sorella rimasta a casa, ad attendere il ritorno del padre e della gemella. La scrittura drammaturgica di questa parte è ben cadenzata nello scandire i decenni, si avvale di un clima vagamente cechoviano, racconta il declino di una famiglia e il trascorrere di una vita fra amori inespressi e sogni infranti. Tutto accade all’esterno dell’Hangar e, forse anche per questo, si ha l’impressione di una luminosità iniziale che pian piano di affievolisce con l’avanzare degli anni e l’incupirsi della vicenda.

L’impero racconta di Irma (Mariangeles Torres) chiamata a raggiungere il padre sempre in viaggio, in un Oriente tanto esotico, quanto impietoso. Tutto accade all’interno dell’Hangar, in un cupo chiaroscuro che rispecchia anche una scrittura meno luminosa. Se nell’episodio Il palazzo la storia era chiara nei suoi confini cronologici e spaziali, ne L’impero tutto si fa più sfumato, come la vicenda di quel padre vagabondo e dei suoi affari non limpidi, dei suoi fallimenti, curati con il patrimonio di famiglia. Come le due storie erano partite nel giardino di casa in occasione della festa di compleanno di Irma ed Elvira, così l’epilogo è segnato dall’incontro fra il factotum di Irma ed Elvira invecchiata, in una sera crepuscolare, all’interno dell’Hangar con tanto di aereo rombante. Il cast – oltre alle già citate Mandracchia e Torres – adempie con correttezza recitativa alla molteplice varietà dei caratteri e personaggi e si conquista l’applauso del pubblico che premia con calore: Franca Penone, Alberto Onofrietti, Francesco Sferrazza Papa, Guglielmo Poggi, Silvia Quarantini, Luca Nencetti, Alessandro Mor, Edoardo Ribatto, Mimosa Campironi, Gian Marco Pellecchia, Silvia Beltrami, Michela Beltrami. Ciò che è interessante de Le città invisibili. Il futuro è un dovere è la costruzione della vicenda, è il mix di suggestioni e di codici utilizzati da Fausto Cabra e dai drammaturghi Marco Archetti e Silvia Quarantini per dare vita a uno spettacolo che regala il piacere del racconto a puntate, anche in teatro. 

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Venerdì, 08 Settembre 2023 08:46

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