di Ken Ludwig
traduzione di Lilla Picciotto
Con Gianfranco Jannuzzo, Federico Pacifici, Claudia Coli, Tiziana Bagatella, Fabrizio Apolloni, Rodolfo Medina, Stefania Papirio, Simona Celi
Scene Nicola Rubertelli, Costumi Dora Argento, Musiche Luciano Francisci
Regia Giancarlo Zanetti, Disegno Luci Franco Ferrari
Fenice S.r.l.
Teatro Signorelli di Cortona, 20 febbraio 2013
"Cercasi Tenore" (Lend me a Tenor). Alla ricerca di un Otello, ne arrivano due!
È tutto pronto per il grande Spettacolo: "Otello" di Giuseppe Verdi. È tutto pronto, è pronto il coro, è pronta la scena, pronto il direttore, pronta l'orchestra. C'è solo un "piccolo" tassello mancante, manca il tenore, Manca Otello! Il direttore della compagnia Saunders è preoccupato, ma per fortuna giunge Pedro Almador, importante cantante spagnolo. Apparentemente le cose sembrerebbero andare dunque per il verso giusto, se non accadesse che la moglie di Pedro, Maria, trova nascosta nell'armadio di camera dell'albergo Maggie, la giovane figlia di Saunders, fortemente attratta dal tenore. La moglie se ne va via, lasciando da solo il marito, che, preso dallo sconforto, ingoia troppi tranquillanti e si distende sul letto addormentandosi profondamente: tutti lo credono morto. A questo punto chi andrà in scena? Chi farà la parte di Otello? Ci penserà Max, il vero protagonista della vicenda. Max è il factotum della compagnia, ma possiede delle doti canore inespresse, a cui finalmente può dare sfogo. Max si traveste da Otello, come se fosse Almador e L'Opera è un vero trionfo (nessuno lo riconosce). Sorpresa di tutti è che, tornando nella camera del tenore, Pedro non c'è più! Si è svegliato e si è travestito anch'egli da Otello, doveva interpretarlo lui, ma non gliel'hanno permesso. A questo punto inizia il gioco più divertente della serata, creato dalla non conoscenza di Pedro riguardo le vicende che sono avvenute. Le persone si complimentano con lui, le donne cercano di sedurlo – Maggie per ingenuo amore, Giulia per civetteria e la "Desdemona" Diana per farsi largo nella carriera – e lui non comprende: eppure è convinto di non aver cantato quella sera! Alla fine si arriva allo svelamento: è stato Max a cantare al posto di Pedro Almador, Max, che ora raggiunge il suo sogno di essere considerato un grande tenore, Max, che si è guadagnato così anche lo sperato amore da parte di Maggie, che, precedentemente, credendolo Pedro, aveva avuto con lui un favoloso rapporto d'amore.
La regia di Giancarlo Zanetti è molto chiara, pulita, organica, per questa commedia veramente molto divertente di Ken Ludwig, drammaturgo contemporaneo americano, che ci dimostra così che si possono ancora oggi scrivere commedie alla maniera classica di successo. La scena è unica per tutta la durata dello spettacolo: è una luminosa e lussuosa camera di albergo, con un salottino in primo piano, la camera da letto in secondo, dove ai lati stanno due porte, scenicamente quelle dell'armadio e del bagno, in cui i personaggi di volta in volta si nascondono.
È rispettato pienamente il ritmo comico dai protagonisti della scena, tutti molto bravi, a cominciare dall'ottima interpretazione di Gianfranco Jannuzzo, nei panni del protagonista, il factotum-tenore Max, continuando con l'ingenua, innamorata, fresca e bella performance di Claudia Coli nel ruolo di Maggie. L'importante tenore spagnolo Pedro Almador è portato in scena con valore da Federico Pacifici. Ottime anche le interpretazioni di Tiziana Bagatella, Fabrizio Apolloni, Rodolfo Medina, Stefania Papirio e Simona Celi.
Stefano Duranti Poccetti