di Corrado Accordino
regia Corrado Accordino
con Alfredo Colina e Alessandro Betti
scene e costumi Maria Chiara Vitali
assistente alla regia Valentina Paiano
produzione La Danza Immobile / Teatro Binario 7
spettacolo sostenuto nell'ambito del progetto Next 2015
Milano, Teatro Libero dal 30 marzo al 10 aprile 2016
Nella piccola ed intima sala del Teatro Libero va in scena i "I due Cyrano", opera scritta e diretta da Corrado Accordino.
In un'anticamera arredata con poltrone e tavolini bianchi, due attori, Alessandro Betti e Alfredo Colina, aspettano il proprio turno. Si conoscono da tempo, ma tra loro non corre buon sangue. Ora, è in gioco la loro carriera artistica. Devono affrontare un provino teatrale per potersi aggiudicare il ruolo di Cyrano. Alessandro e Alfredo si sentono impreparati per quella prova e, per imbrogliare il tempo e l'ansia di prestazione che sembra travolgerli, si rinfacciano vecchi rancori mai sopiti. Alessandro, che ha la "colpa" di non essersi diplomato al Piccolo Teatro, rinfaccia ad Alfredo, invece diplomatosi, la presunzione e l'arroganza. Alfredo, invece, ricorda un vecchio episodio in cui la disattenzione professionale del collega, che inizialmente faceva il macchinista teatrale, era costata il ferimento di un suo amico attore. Le polemiche terminano quando uno dei due entra nella sala prove per mostrare il proprio talento al regista che lo attende. E' in questo momento che la commedia assume i contorni di un giallo, in cui la presenza di un presunto cadavere, tra il reale e l'immaginario, offre lo spunto per condurre la storia a un finale spiazzante e inaspettato, caratterizzato dalla riappacificazione del rapporto fra i due personaggi.
"I due Cyrano", nella prima parte, affronta il tema dell'attesa che caratterizza la professione dell'attore. L'attore aspetta, sempre. E non è mai pronto per cogliere l'occasione importante che gli si presenta. Nella seconda parte, la storia diventa una black comedy che lascia spazio, anche qui, a un'attesa, che in questo caso, è quella del pubblico. Che attende un finale quasi scontato e che invece, si trova poi, piacevolmente, a sorprendersi. A Corrado Accordino va il merito di aver scritto e diretto uno spettacolo con sapiente semplicità e pulizia drammaturgiche e registiche. In cui i contenuti scritti sul copione sono resi sulla scena con chiarezza ed efficacia. Gli attori, a questo, aggiungono una recitazione leggera, affiatata, autentica ed originale, priva di inutili fronzoli accademici che spesso, come viene detto in scena, rendono gli attori tutti uguali e standardizzati su un'unico modello privo di interesse e verità umana. Il pubblico comprende bene queste qualità ed esprime agli attori simpatia e tenerezza, con un applauso sincero nel finale.
Andrea Pietrantoni