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CHI HA IL CERVELLO LO USI - regia Corrado Accordino

Corrado Accordino e Daniele Ornatelli in “Chi ha il cervello lo usi”,  regia Corrado Accordino Corrado Accordino e Daniele Ornatelli in “Chi ha il cervello lo usi”, regia Corrado Accordino

drammaturgia e regia di Corrado Accordino 
con Corrado Accordino e Daniele Ornatelli 
aiuto regia Valentina Paiano 
assistente alla regia Sara Veneziani 
produzione Compagnia Teatro Binario 7
Palermo, Teatro Libero,  2 e 3 febbraio 2024

www.Sipario.it, 16 febbraio 2024

La vita di due uomini che inevitabilmente si intreccia. Due fratelli che nonostante siano cresciuti insieme e all’interno dello stesso nucleo familiare e pur appartenendo alla stessa comunità, maturano due differenti modi di immaginare la vita e dunque d’affrontarla. Lo spettacolo è composto da diversi quadri che alternandosi tra presente e passato, conducono lo spettatore tra i ricordi e le speranze dei due personaggi. Un viaggio che ripercorrendo la  tenera infanzia, la turbolenta adolescenza e l’età adulta dei due fratres lentamente caratterizza i personaggi mettendo in luce le loro affinità, differenze e peculiarità. I due crescono confrontandosi, scontrandosi e sostenendosi tra loro e con le diverse reti sociali intessute stagione dopo stagione. Velocemente scorre la vita e altrettanto velocemente scorrono le scene alternando dialoghi serrati e monologhi belluini. Una scrittura “secca e asciutta” mai banale e che grazie alla sua schiettezza riesce abilmente a celare il lungo lavoro di ricerca dell’autore sulla psiche  e le contraddizioni dell’essere umano. L’interpretazione di Accordino e Ornatelli riesce ad emozionare e a far riflettere anche quando ormai si è usciti dalla sala. Si sarebbe potuto curare maggiormente il movimento scenico ma dato l’elevato livello di empatia che i due attori riescono a instaurare con il pubblico non è difficile perdonare qualche cliché. La semplicità della scenografia e del disegno luci risulta funzionale alla comprensione, da parte dello spettatore, dei vari salti temporali. La regia supporta pienamente testo e azioni fisiche riuscendo ad aiutare la platea nel cogliere lo sdoppiamento di persona. Infatti come accade per Leandro e Crispino, in”Gli interessi creati” di Benavente, anche i due fratelli risultano essere un unico uomo che si muove sul viale della vita per contraddizioni. Un uomo che è tutto e il suo opposto. Nobile e meschino, diviso tra le necessità pratiche e i più alti ideali. Chi ha il cervello lo usi ma non per giudicare quanto per comprendere e perdonare.
Il pubblico del teatro Libero di Palermo ha, con calorosi applausi, manifestato l’interesse per lo spettacolo in entrambe le repliche.

Giuseppe Artale

Ultima modifica il Lunedì, 19 Febbraio 2024 05:00

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