di Ivan Vyrypae
con Tamara Balducci e Francesco Pennacchia
regia Gianni Farina, traduzione Teodoro Bonci del Bene
immagine Magda Guidi
voice over Consuelo Battiston, tecnica Francesco Nistri e Luca Telleschi
organizzazione Maria Donnoli e Marco Molduzzi
produzione Le Città Visibili, E production/Menoventi, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Faenza
al festival L’altra scena, al teatro Filodrammatici, Piacenza, 12 ottobre 2024
Seduto in palcoscenico, il pubblico si rispecchia nella platea di poltroncine rosse, in cui siedono un uomo e una donna, spettatori a loro volta di una pièce che racconta di Steve e Margot che si corteggiano, nonostante la non-presenza della moglie di lui a frenare il rito seduttivo. Noi pubblico/spettacolo – quello siamo agli occhi dei due – ci rispecchiamo nei due spettatori chiamati a interrogarsi se si può amare qualcuno che non c’è. È solo intrattenimento, è finzione dice lui, lei invece mostra una capacità di immedesimazione più forte, empatica. Lui cerca di smontare la finzione, lei dimostra di essere più disposta a crederci. Al punto di vista dei due spettatori s’intreccia quello dei protagonisti Steve e Margot, l’atto seduttivo di lei, la dichiarazione che lui è innamorato della moglie e inizialmente respinge le avance. Tamara Balducci e Francesco Pennacchia costruiscono con assoluto rigore e precisione recitativi l’alternarsi del punto di vista dei due con la messinscena della relazione fra Steve e Margot, l’uno destinato a crollare dopo i ripetuti attacchi seduttivi di lei, pur ribadendo l’amore per la moglie, assente e lontana. In Entertaiment di Ivan Vyrypaev va in scena il teatro e il suo disvelamento, è protagonista lo sguardo di noi/pubblico e la potenza della finzione. Gli interrogativi sulla necessità di verità e il sospetto di finzione si intrecciano con l’atto seduttivo di Steve e Margot destinato a compiersi in un divertito e impossibile lungo addio sulle note della musica di Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, firmata da Ennio Morricone. Eppure, quel gioco di verità e finzione che si concretizza nella capacità di Balducci e Pennacchia di passare dal ruolo dei due spettatori a quello di Steve e Margot senza mai cadere nel macchiettistico o sterile virtuosismo, ha un suo punto di non ritorno, un punto di incontro: il lungo bacio alla francese – reale, realissimo – che i due si scambiano davanti agli occhi di noi spettatori/spettacolo. In questa verità salivale c’è forse la crasi fra ciò che ci appare come finzione e ciò che è reale, c’è il cortocircuito che è insito nel teatro in cui la finzione è realtà e ciò che è reale appare come finzione. A rendere reale, e forse vero, ciò che accade è il nostro amore: l’amore che portiamo verso l’altro, verso quel patto tacito che ci fa creder vero quello che accade in scena e ce lo rende intimo ed emotivamente coinvolgente. Quando va bene. E certo questo accade con Entertainment di Menoventi, un lavoro raffinato, colto e ironico, affidato a due interpreti sublimi e veri, verissimi di cui non ci può non innamorare. Nicola Arrigoni