uno spettacolo di Federico Tiezzi
drammaturgia a cura di Fabrizio Sinisi
con Sandro Lombardi e David Riondino
Teatro Signorelli, Cortona. 2 febbraio 2016
"Inferno Novecento", il "concerto letterario" di Lombardi e Riondino
Non a caso uso la parola "concerto" per parlare di questo spettacolo, dove le voci dei due interpreti David Riondino e Sandro Lombardi si fanno protagoniste della scena, modulate in un modo così sonoro da diventare musicali. In effetti i due attori se ne stanno al centro del palcoscenico, con davanti i loro leggii, proprio come due musicisti che si preparano all'esibizione. In questo caso il loro strumento è semplicemente quello vocale - ci sono anche delle parti dove Riondino canta o recita accompagnandosi con la chitarra -, utilizzato per mettere in relazione l' "Inferno" dantesco con articoli giornalistici del Novecento: "Inferno Novecento" appunto, dove sono otto i canti presi in considerazione. Tra questi si annovera il V, quello di Paolo e Francesca, ricollegato all'incidente mortale di Lady Diana e Dodi Al Fayed, raccontato nell'articolo "Lady D., angoscia nel tunnel" di Aldo Cazzullo, pubblicato ne La Stampa il primo giorno di settembre del 1997. Tra gli otto, quello che chiude lo spettacolo è il canto XXXIV, che termina con il celebre verso "E quindi uscimmo a riveder le stelle". Esso è associato all'articolo di Oriana Fallaci, "La rabbia e l'orgoglio", scritto sul Corriere della Sera del 15 settembre 2006. Questi sono solo due esempi dei canti recitati, per i quali i due attori si comportano in tutti con lo stesso modus operandi, leggendo di norma dapprima il canto dantesco, per poi passare alla lettura dell'altro brano al quale si ricollega, dove argomenti e personaggi sono messi in relazione a quelli di cui parla Dante. Un ottimo esperimento, che non sarebbe potuto riuscire senza la presenza di due bravi attori, che, tramite la loro ottima dizione – in particolare Lombardi -, riescono a trasformare le parole in musica, tramutandosi da attori in musicisti. Uno spettacolo fluido e scorrevole, intriso di quella particolare aura magica, quasi ieratica, che i protagonisti hanno saputo trasportare sulla scena.
Durante la rappresentazione si è anche assistito a un piccolo "incidente", visto che Lombardi, irritato da delle voci in sala, ha per un attimo interrotto lo spettacolo per dire, con spirito turbato e ironico allo stesso tempo: «Sapete cosa faceva Ettore Petrolini quando si sentiva disturbato da uno spettatore che vociferava da un palco? Diceva: "Non ce l'ho con il disturbatore, ma con il suo vicino che non lo butta di sotto".». Di certo questo evento ci ha un po' distratti, ma, in ogni caso, possiamo comunque decretare l'ottima riuscita di "Inferno Novecento" - d'altra parte la bellezza dello spettacolo dal vivo è proprio questa, che, nel bene o nel male, ha il dono dell'imprevisto.
Stefano Duranti Poccetti