Regia e drammaturgia Lina Sastri
collaborazione allo spettacolo, installazioni sceniche e disegno luci di Bruno Garofalo
ideazione costumi Lina Sastri
produzione esecutiva Costantino Petrone
coproduzione Tradizione Turismo Centro di Produzione Teatrale e Salina
Napoli, teatro Sannazaro dal 18 febbraio 2022
La fiamma viva di una candela accompagna l'ingresso di Lina Sastri al teatro Sannazaro per il suo Maria Maddalena o della salvezza spettacolo tratto da Fuochi di Marguerite Yourcenar.
Sul volto dell'artista si proiettano ombre presagio del racconto crudele che si sviluppa in un’ ora di spettacolo.
Sul palco una distesa di candele che rendono l’ambiente avvolgente. Le sfumature della voce sono perfette, il racconto sempre più avvolgente ma anche respingente, umano e divino da un tempo.
È un canto poetico in cui prende forma una storia d’amore dolorosa e appassionata. La storia di una mancanza che segna la vita di Maria Maddalena e la condanna a un destino di solitudine e infelicità, perché segnata da un’eterna ferita d’amore.
L’amore di Maria Maddalena, così passionale, per Cristo e la sua risposta così spirituale schiantano il cuore della donna che va in brandelli. E quei brandelli di amore sono restituiti dalla voce della Sastri che è uno strumento perfetto.
Nel cerchio delle candele si sviluppa il racconto che cattura l’attenzione perché è forte, è crudele.
Sul palco contrappunti di musica dal vivo eseguiti da Filippo D’Allio alla chitarra e Gianluca Mirra alle percussioni accompagnano e sottolineano i momenti salienti.
Il pubblico è stregato dalla forza della Sastri, artista dalla forza straordinaria, capace di evocare la forza nell’immobilismo totale. Il vestito di scena è perfetto, nel movimento della stoffa le sofferenze delle tante donne rese carne dalla penna della Yourcenar.
Non solo una prova di attrice eccelsa ma anche un disegno registico studiato alla perfezione. Le luci cambiano colore e sottolineano le emozioni e in quei passaggi anche le variazioni di umore. Esiste in questo lavoro una forza evocativa del verbo molto forte che non è affatto facile rendere azione teatrale e nessuno come la Sastri poteva riuscirci così bene.
Sempre giusta, ma anche passionale, spietata l’artista regala una perla al suo pubblico ed è meraviglioso carpire la sua emozione nel saluto finale al pubblico: “grazie a voi di essere tornati in teatro e a noi che facciamo teatro”.
Un regalo per l’artista e per il pubblico che si è detta felice ed emozionata di tornare a calcare le tavole di un palco dopo tanto tempo di sospensione.
Se tornare in teatro vuol dire assistere ad un lavoro come questo, spero di farlo il più possibile.
Roberta D’Agostino