con: Carola Stagnaro
Immagini a cura di: Stefano Gualtieri e Luca Nasciuti
Produzione: Lunaria Teatro Genova
Genova, Piazza San Matteo, 27 luglio 2024
Il programma di Lunaria Teatro durante l'interessante rassegna estiva del Festival in una notte d'estate si è sempre distinto per la sua capacità di fondere generi e tipologie narrative diverse, puntando su spettacoli di grande originalità e accomunati da una certa qualità. È il caso de L'Oriana della Fallaci, pièce interessante giocata su più piani da una sontuosa Carola Stagnaro. A partire da una scenografia che presenta tre elementi chiave: una poltrona, un leggìo e un tavolino provvisto di macchina per scrivere, L'Oriana della Fallaci fa intuire al pubblico la struttura raccolta e profonda dello spettacolo, dove la figura contraddittoria e contrastante della nota giornalista fiorentina spicca in maniera potente. I testi presentati sono stati raccolti dal giornalista Gianfranco Sansalone. A interpretarli con efficacia è Carola Stagnaro, capace di mettere in rilievo la grandezza giornalistica e letteraria di Oriana Fallaci. Su questi due piani alternati si fonda uno spettacolo originale ed interessante. Carola Stagnaro porta in scena la giornalista fiorentina rendendola con rigore, riportandone anche la cadenza e la gorgia toscana, dando corpo alla vita e al carattere di questa potente immagine. L'Oriana della Fallaci si apre con una registrazione audio, così come diverse sono le registrazioni audio e video, proiettate sulla facciata della chiesa di San Matteo a supporto dello spettacolo. Carola Stagnaro legge ed interpreta le parole dei testi di Oriana Fallaci tracciando le luci e le ombre dell'anima e della professione della celebre giornalista e scrittrice. I gesti sono pochi e misurati, ma decisi e potenti proprio come è stata la vita della Fallaci. Lo spettacolo risulta così un'opera che ne rispetta l'impronta. Carola Stagnaro si muove tra i tre elementi della scenografia e racconta così una biografia severa, tagliente e di una delicatezza profonda. La guerra del Vietnam, il movimento del 1968 in Messico, la Grecia della dittatura dei colonnelli e le vicende dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 a New York sono vissute dal pubblico nelle parole e nel lavoro della scrittrice, così come le interviste alla storia dove si raccontano le sue esperienze professionali e le riflessioni in seguito agli incontri con Khomeini o Henry Kissinger. Ecco poi quello che può essere considerato il punto più delicato dello spettacolo, dove l'amore per Alekos Panagulis e il dramma per la morte della madre, quasi una fatale contrapposizione in una vita tragicomica, toccano il cuore del pubblico. L'alternanza tra episodi crudi e dolci ci presentano un'icona di donna attuale ed eterna, in grado di rappresentare in maniera sincera gli esiti dell'esistenza di una personalità complessa e messa alla prova da una vita sadica. Carola Stagnaro sembra vivere in scena l'incanto e il disincanto che carezzano, lacerano e forgiano l'anima di Oriana Fallaci e omaggia così il coraggio di una esistenza tragica. Gabriele Benelli