da Fëdor Dostoevskij
Con Stefano Annoni e Dèsirèe Giorgetti
Regia di Corrado d'Elia
Assistente alla regia: Luca Ligato
Scene: Francesca Marsella, Costumi: Stefania Di Martino
Luci: Alessandro Tinelli
Foto di scena: Angelo Redaelli
Milano, Teatro Litta dal 15 al 30 ottobre 2010
In una ''white box'', dove l'unico arredo sono una panca e alcune lampadine, che ricreano il chiarore crepuscolare di un giorno che non si fa mai notte, si muovono due personaggi vestiti di bianco: lui perché è un'anima pura, lei perché presto sarà sposa. Così Corrado D'Elia porta sulla scena 'Le Notti Bianche'' di Fedor Dostoevskij, racconto di struggente dolcezza e amarezza allo stesso tempo e ancora una volta ripropone al pubblico milanese una superba lettura di un classico.
La scena scarna, l'intensità e la bravura dei protagonisti (Stefano Annoni e Dèsirèe Giorgetti), ci fanno sognare, commuovere e vibrare all'unisono con i loro sentimenti.
Le notti bianche sono la stagione magica di San Pietroburgo, quando il giorno non si spegne mai del tutto. L'atmosfera è irreale, perfetta per sognare a occhi aperti e innamorarsi... Così il giovane solitario che incontra Nasten'ka in lacrime lungo la Neva, di lei si innamora senza nemmeno conoscerla. D'Elia ci mostra appieno la solitudine del cuore di questo ragazzo nell'isolamento dei dialoghi con Nasten'ka, che in verità sono monologhi.
I due si parlano ma il più del tempo lo fanno rivolti al pubblico, senza guardarsi, più che dialogare fra loro, si raccontano a noi che assistiamo e sempre più comprendiamo che la magia del momento si trasformerà in un ricordo.
Il buio cala solo per rappresentare il tempo che i due non trascorrono assieme, per scandire il passaggio da una notte bianca all'altra, in un ossimoro visivo che è presagio di quanto accadrà al giovane sognatore.
Alessandra Antiga