di William Shakespeare
progetto e regia: Claudio Autelli
con Matilde Francheris, Lino Musella, Woody Neri, Irene Serini, Francesco Villano
Milano, Teatro Litta, dal 28 marzo al 20 aprile 2008
Un po' troppe citazioni nell' «Otello» di Autelli
L' «Otello» di Shakespeare nell' interessante lettura registica di Claudio Autelli, per il progetto «Work in Progress» ideato dal Teatro Litta, ruota intorno a una lunga tavola quasi fosse un' interminabile, allucinata festa nuziale, in una sorta di stagnazione di tempo tra cerimonia e morte. Il giovane regista incentra la vicenda sull' altalena di sentimenti della tragedia, segnandola e racchiudendola in un senso di ridicola, grottesca, forzata, inesausta festa tra palloncini colorati, monologhi recitati al microfono quasi fossero discorsi dedicati agli sposi, violenti «a solo» di chitarra elettrica. Suggestive alcune intuizioni come quella del fatale fazzoletto che si moltiplica in modo esasperato e diventa sempre più grande come il sentimento di gelosia di Otello; tragicamente dolce la morte di Desdemona che oscilla impiccata a un grappolo di palloncini nel suo bianco abito di sposa. Gli attori Matilde Francheris, Lino Musella, Woody Neri, Irene Serini, Francesco Villano sono bravi e ben diretti e lo spettacolo è ricco di inventiva, ma con troppe citazioni e troppo preoccupato nel comporre immagini e troppo poco incline a svelare la bassezza dell' animo umano che porta alla tragedia: dietro alla violenza della gelosia c' è la vita con le sue fatali incongruenze, le sue contraddizioni che sfociano in passioni, in meschinità, in cinismo, in odii.
Magda Poli