di Georges Feydeau
regia di Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Luciano Saltarelli, Rosario Giglio, Giuseppina Cervizzi
scene di Dario Gessati, costumi di Gianluca Falaschi, luci di Badar Farok, musiche di Francesco De Mellis
produzione Teatro Stabile delle Marche
visto al Comunale di Casalmaggiore, il 29 novembre 2013
Puro divertimento, quel divertimento che solo una situazione assurda può regalare in tutta la sua gratuità: questo accade ne La purga di Georges Feydeau, allestimento curato da Arturo Cirillo. Si ride, ci si diverte per la storia — paradossale — del signor Fallavoine (lo stesso Arturo Cirillo), venditore di sanitari, in attesa del signor Chouilloux (Rosario Giglio), funzionario del ministero della guerra col quale spera di concretizzare la possibilità di divenire fornitore di pitali per l'esercito. Peccato che — per rimanere in tema — il figlio Totò — un ragazzone di sette anni, interpretato da Luciano Scaltarelli — debba essere purgato perché costipato e perché non è andato di corpo, come riferisce preoccupata Giulia, la mamma del piccolo e moglie dell'imprenditore di sanitari, interpretata da un'esilarante e trascinante Sabrina Scuccimarra. Le due storie: l'ambizione imprenditoriale del capitano d'industria di pitali e la necessità di purgare il piccolo Totò si intrecciano e a queste si aggiungono la natura di cornuto del funzionario del ministero e le flatulenze della moglie di lui, fedifraga e scoreggiona, Signora Chouilloux, Giuseppina Cervizzi, con interpolazioni testuali da Victor o i bambini al potere di Roger Vitrac, tanto amato da Antonin Artaud, fino all'esplicita citazione di Mère Ubu dell'Ubu Roi di Alfred Jarry.
La purga di Feydeau è una macchina di risate che Arturo Cirillo mostra di saperne avviare e condurre con grande spasso e rigore. La scena è un interno anni Settanta del XX secolo, il salotto al posto delle poltrone ha dei water e tutto l'occorrente di un bagno, citazione da Il fantasma della libertà di Bunuel, le luci si limitano a un piazzato o poco più. Tutto si gioca sul ritmo e sulla capacità di dare corpo alla situazione assurda che vedrà Totò tiranneggiare gli adulti, vedrà l'illustre ospite costretto a bere la purga, vedrà partirsene da casa Fallavoine e trionfare il piccolo di casa che ha la meglio su babbo e può godersi l'amore esclusivo di mamma... Edipo scaltro e crudele con l'intestino disturbato. Arturo Cirillo e Sabrina Scuccimarra sono irresistibili, ben sostenuti dagli altri, ma a loro spetta la forza di questa strana Purga di Feydeau che diverte ma non manca — qua e là — di suggerire una sorta di condanna all'assurdo, crudeltà latente che è tanto più misteriosa perché come oscuro regista ha quel Totò, bambino da purgare...
Nicola Arrigoni