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SOGNO D'UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE - regia Nicasio Anzelmo

"Sogno d'una notte di mezza estate", regia Dicasio Anselmo, Foto Francesco Paolo Iovino "Sogno d'una notte di mezza estate", regia Dicasio Anselmo, Foto Francesco Paolo Iovino

di Shakespeare 

Regia Nicasio Anzelmo

con Margherita Mignemi, Plinio Milazzo, Salvo Piro, Elisabetta Alma,
Giuseppe Bisicchia, Massimo Giustolisi, Roberta Andronico,
Alessandro Burzotta, Pietro Casano, Angelo D' Agosta,
Luigi Nicotra, Marina Puglisi, Eleonora Sicurella, Giovanni Strano, Irene Tetto


Catania, Teatro Brancati dal 17 novembre al 4 dicembre

www.Sipario.it, 27 novembre 2016

Questa edizione shakespeariana del Sogno d'una notte di mezza estate allestita al Teatro Brancati di Catania ad opera del regista Nicasio Anzelmo non resterà nella storia degli annali teatrali. Non tanto per le sue aure etnee messe in atto dal gruppo dei cortigiani capitanati dal tessitore Bottom, qui nelle vesti capocomicali femminili di Margherita Mignemi - del resto pure Tato Russo più d'una ventina d'anni fa aveva dato all'opera dei connotati partenopei - quanto per la piattezza d'uno spettacolo che restava al di qua del mondo dei sogni, espresso solo a parole per bocca di Oberon, pure nei panni di Teseo (Salvo Piro), e dal suo fido Puck (Plinio Milazzo) a torso nudo solo coperto da un gonnellino sfrangiato in stile hawaiano, accompagnato costui talvolta dall'approssimativa fata di Irene Tetto. Tutto il cast vestiva rigorosamente in bianco da prima comunione (i costumi erano di Sara Verrini) e si muoveva su una scena completamente nuda, pure in sala e talvolta pure nella tribunetta del teatro, rischiarata solo dalle luci di Sergio Noè di vari colori. Delle due coppie di giovani, più in palla risultano i maschietti di Demetrio e Lisandro (Alessandro Burzotta e Giovanni Strano), mentre le femminucce di Ermia e Elena (Eleonora Sicurella e Roberta Andronico) amavano esprimersi più con moine e gridolini piuttosto che far capire il senso del loro verbo. Marina Puglisi da canto suo risultava più credibile come infoiata Titania che come statuaria Ippolita. Buona l'idea all'inizio di vestire Egeo (Angelo D'Agosta) come un imam in lunga tunica, bianca naturalmente, che concede alla figlia Ermia il nullaosta per sposare il non amato Demetrio. Infine sembra solo una farsa la tragedia di Piramo e Tisbe in onore di Teseo e Ippolita, inscenata da sarti, calderai, carpentieri, (Elisabetta Alma, Giuseppe Bisicchia, Massimo Giustolisi, Pietro Casano, Luigi Nicotra), guidati dal Bottom della Mignemi, che nel dream, sotto le vesti d'un asino, aveva goduto delle grazie della bella Titania, che chiude un sogno da incubo.

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Venerdì, 02 Dicembre 2016 22:21

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