di Ray Cooney
Versione italiana di Iaia Fiastri
Regia originale di Pietro Garinei
Nuova messa in scena di Luigi Russo
Interpreti: Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Paola Barale, Nini Salerno,
Cristina Fondi, Marco Cavallaro, Sebastiano Colla Sara Adami, Ilaria Canali
Scene originali di Terry Parsons, riprese da Marco Pupin
Costumi: Silvia Morucci. Disegno luci: Giuseppe Filipponio
Direzione tecnica: Stefano Orsini
Assistente alla regia: Stefania Bassino. Aiuto regia: Matteo Magazzù
Produzione: Ginevra Media Production S.R.L.
Teatro Vittorio Emanuele di Messina 19 e 20 febbraio 2022
Dopo due anni di pandemia la gente ha il bisogno di uscire di casa, andare a ballare, ridere e sorridere, provare a divertirsi come un tempo, affollare il Vittorio Emanuele di Messina, come realmente ha fatto, assistere alla commedia Se devi dire una bugia dilla grossa, titolo originale di Two into One, del drammaturgo inglese Ray Cooney, che già il titolo mette di buon umore per fare battere le mani a molti spettatori anche quando le battute erano poco ilari: bastava solo che i protagonisti della pièce emettessero verbo con incedere da film muto per mandare in sollucchero la platea e le due file dei palchi. Come è noto lo spettacolo messo in scena la prima volta nel 1986 da Pietro Garinei è stato un successone della terna Johnny Dorelli, Paola Quattrini, Gloria Guida, bissato 14 anni dopo con un’altra terna in cui era presente la Quattrini assieme a Franco Jannuzzo e Fabio Testi. Adesso per festeggiare i 100 anni di Garinei la Produzione Ginevra Media con la direzione artistica di Gianluca Ramazzotti (pure nei panni esilaranti del portaborse del ministro De Mitri interpretato autorevolmente da Antonio Catania) ha voluto riprendere lo spettacolo originario di Garinei, assegnando a Luigi Russo il compito d’una nuova regia, insomma di dargli una lustratina nella versione italiana di Iaia Fiastri, utilizzando l’identica scenografia girevole di Terry Parsons, ripresa da Marco Pupin, raffigurante la hall dell’Hotel e le due camere da letto dai colori rosa e celeste, In questa terza riproposizione resiste sempre la presenza carismatica di Paola Quattrini nei panni di Natalia moglie del ministro avendo accanto come partner Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti. Occorre ancora dire che il ruolo dell’infedele signora Susanna Rolandi, ricoperto in passato da Gloria Guida e Anna Falchi, qui viene vestito dalla bionda Paola Barale che certamente non passa inosservata. Il plot è ambientato in un hotel di Roma e vede all’inizio la coppia De Mitri in piena crisi dopo 35 di matrimonio. La moglie vorrebbe che suo marito restasse con lei, ma lui, mentendo, le dice d’essere impegnato al Viminale. Mente perché deve vedersi, proprio in quello stesso hotel, con una donna, che si scoprirà essere la bellissima Susanna, segretaria della F.A.O. (Food and Agriculture Organization). Per combinare l'incontro De Mitri coinvolgerà il suo segretario Mario Girini (Ramazzotti appunto) che nonostante un po’ imbranato riesce sempre a mettere una pezza agli imprevisti che si susseguono, riempiendo quasi senza volerlo i vuoti affettivi che mancano alla moglie del suo principale. Gli equivoci, i colpi di scena, le situazioni paradossali, le gags, si susseguono una dopo l’altra, sembra quasi di trovarsi in quell’Hotel del libero scambio i Feydeau in cui le porte sbattono continuamente e dietro si nasconde colui o colei che vorresti non ci fosse mai, ingenerando negli spettatori risate e battimani all’insegna del più sano divertimento. Oltre ai bravi protagonisti citati, nel vivace cast c’è il direttore dell’Hotel Nini Salerno, il cameriere /(finto) filippino Marco Cavallaro, l’aspirante attore Sebastiano Colla marito della Barale, la cameriera Cristina Fondi, la receptionist dell’Hotel Sara Adami e la ficcanaso Ilaria Canalini. Com’è difficile tradire la moglie quando si è personaggi in vista, quando il tradimento si deve consumare in un albergo affollato e frequentatissimo e quando ci si mettono le coincidenze e gli intrecci.
Gigi Giacobbe