di Neil Simon
Regia, traduzione e adattamento di Gianluca Guidi
assistente alla regia: Francesca Somma
Interpreti: Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia, Giuseppe Cantore, Riccardo Graziosi, Rosario Petix, Simone Repetto
scene e costumi: Carlo De Marino
musiche: Maurizio Abeni; luci: Umile Vaineri
Produzione Virginy l’isola trovata (Francesco Bellomo e sua sorella, la compianta Virginia)
Borgio Verezzi, Piazza S. Agostino, 7 -8 luglio 2023
La 57 edizione del Festival Teatrale di Borgio Verezzi, diretto artisticamente da Stefano Delfino dal 2002, quest’anno durerà 24 sere, dal 7 luglio al 14 agosto. La manifestazione è dedicata alla memoria di Enrico Rembado, storico sindaco e ideatore della manifestazione, scomparso qualche mese fa. Il bravo attore Iacopo Ferro, formatosi nel Barone Rampante di Borgio Verezzi, legge una pagina scritta da Rembado, fondatore nel 1967 del Festival, in occasione del quarantennale della manifestazione.
Il primo spettacolo di questa importante rassegna nazionale è La strana coppia (The odd couple), commedia in tre atti in cui Neil Simon, classe 1927, drammatizza in maniera brillante la storia di due uomini dal temperamento opposto abbandonati dalle rispettive mogli. Uno è Oscar Madison, giornalista sportivo sulla quarantina, da tempo divorziato da Blanche, l’altro è Felix Ungar che è stato da poco cacciato di casa dalla moglie Frances. Abitando insieme nell’appartamento i due litigano ferocemente come accade in una normale coppia di coniugi. Datata 1965 la commedia ha avuto sui palcoscenici un successo clamoroso, come comprovano le 966 repliche date tra il 1966 e il 1968 con l’interpretazione di Art Carney e di Walter Matthau nelle parti di Felix e Oscar, prima di diventare nel 1968 un fortunatissimo film in cui recitano Jack Lemmon e lo stesso Matthau. Il 15 novembre 1966, Garinei e Giovannini fanno debuttare come musical al Politeama di Napoli con nel ruolo dei protagonisti Renato Rascel e Walter Chiari. Tra le numerose rappresentazioni italiane va segnalata anche quella nel 2003 di Massimo Lopez e Tullio Solenghi.
A quanto osservava nel 1985 Paolo Bertinetti, Simon, appartenente alla media borghesia ebrea di New York, a torto è stato “considerato un autore leggero, frivolo, digestivo”. In realtà è uno straordinario inventore di episodi spassosi, situazioni, personaggi e battute irresistibili che ci rivelano molto sulla realtà americana”, offrendo, come ha scritto un altro saggista una lucida disanima delle nevrosi dell’uomo contemporaneo, della sua solitudine esistenziale e della fragilità di tutti i rapporti interpersonali. Simon, l’autore di maggior successo di Broadway, quando arriva a teatro è già un veterano della televisione. Dopo avere affrontato una convivenza difficile e complicata, il libertino, trasandato, disordinatissimo e cialtronesco Oscar, uomo con pochi sentimenti, salvo l’esaltazione del proprio ego, finisce per buttare fuori dal suo appartamento il metodico e preciso Felix, ossessionato dalle manie per l’ordine e la pulizia, nonché pieno di allergie e tic. A dispetto delle continue litigate i due continuano a vedersi con altri compagni per il poker serale. Gli interpreti dei due protagonisti nella nuova godibile versione teatrale sono due figli d’arte di robusto mestiere. I ruoli di Oscar Madison e Felix Ungar sono resi in maniera convincente rispettivamente da Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli e Lauretta Masiero, e da Giampiero Ingrassia, figlio del compianto Ciccio, capaci entrambi di incuriosire e divertire il pubblico con encomiabile bravura dall’inizio alla fine dello spettacolo. I due attori, che conoscono bene gli ingranaggi del meccanismo della risata, danno appieno valore alle battute irresistibili e fulminanti, agli episodi divertenti, dal fondo dolce-amaro, che innervano l’intero testo. E ancora vanno ricordate le continue ed esilaranti gags, le sfuriate reciproche alternate alle tenerezze tipiche di una normale coppia. La commedia della durata di due ore e 5 minuti, compreso un intervallo, inizia con un gruppo di amici di Oscar, Murray, Vinnie, Speed e Roy, radunati a casa sua per la solita partita settimanale di poker. Ad interpretare queste parti sono i bravi Simone Repetto, Rosario Petix, Riccardo Graziosi e Giuseppe Cantore. L’atmosfera è inizialmente tesa per l’assenza di Felix, compagno di bisbocce, che si teme abbia commesso una sciocchezza perché è stato cacciato di casa dalla moglie esasperata dalle ipocondrie e manie del marito. All’arrivo Felix è devastato. Per questo Oscar lo ospita nel suo appartamento newyorkese di un grattacielo sulla Riverside Drive. Per restare in compagnia dell’amico Felix è disponibile a dividere con lui le spese e a pulirgli l’appartamento. Più avanti si aggiungeranno due personaggi femminili, le allegre e disinibite sorelle cinesi Hu Zhu Gao (nell’originale di Simon sono Cecily e Gwendalin Pigeon), rese con bravura, ma forse a tratti in maniera pittoresca, da Claudia Tosoni e Shaen Barletta. La serata con le due donne che abitano qualche piano di sopra nasce con l’obiettivo di distrarre l’amico e sé stesso. L’incontro si conclude male quando Felix inizia a parlare del suo divorzio. A quel punto provoca la fuga della donna che avrebbe dovuto corteggiare. La convivenza tra Oscar e Felix è destinata a fallire presto per l’incompatibilità dei loro caratteri, diametralmente opposti: Oscar è approssimativo, confusionario, per contro Felix, nevrotico e infelice, perché ancora innamorato della moglie, è metodico e perfezionista. Nello spettacolo interloquiscono al telefono anche la moglie di Murray, preoccupata perché Felix non si è presentato al lavoro, Frances, che comunica di aver lasciato il marito e Blanche che nel finale ringrazia Oscar per averle puntualmente spedito, grazie al contributo di Felix, l’assegno per gli alimenti. A dispetto delle litigate, Oscar e Felix continuano a vedersi con gli amici per il solito poker convinti che, come recita la battuta finale, “se i matrimoni vanno e vengono, la partita è come lo show deve continuare”. Applaudito a più riprese e scandito da continue risate, lo spettacolo si segnala per i tempi comici assolutamente precisi e rigorosi e per l’elettrizzante bravura non solo dei due protagonisti, ma anche di quella dell’intera compagine. Funzionali alla felice riuscita della serata sono pure le scene e i costumi firmati da Carlo De Marino, le musiche di Maurizio Abeni e le luci di Umile Vaineri.
Roberto Trovato