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STRANA COPPIA (LA) - regia Gianluca Guidi

"La Strana Coppia", regia Gianluca Guidi. Foto Giuseppe Santamaria Palombo "La Strana Coppia", regia Gianluca Guidi. Foto Giuseppe Santamaria Palombo

di Neil Simon     
traduzione e adattamento Gianluca Guidi
con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia, Giuseppe Cantore, Rosario Petix, Riccardo Graziosi, Simone Repetto, Claudia Tosoni, Shaen Barletta
scene e costumi Carlo De Marino   
Luci  Umile Vainieri     
Musiche Maurizio Abeni    
Progetto audio Franco Patimo
Regia Gianluca Guidi
Produzione Virginy L’isola trovata
Thiene, Teatro Comunale, visto il 14 novembre 2023

www.Sipario.it, 16 novembre 2023

Portare in scena un testo di Neil Simon può essere in partenza già una garanzia, ma la differenza sta nel chi lo fa, e come. E’ già capitato di vedere compagnie teatrali che a fatica reggono i ritmi del teatro brillante, e non è un bel vedere. Cosa che invece è opposta in questo allestimento tradotto, messo in scena e interpretato da Gianluca Guidi, con Giampiero Ingrassia, due attori di tutto rispetto, figli d’arte ottimamente avviati da anni ormai per una propria carriera che nel tempo ha saputo dar loro dei bei risultati, dare soddisfazioni. Non da meno è La strana coppia, che li vede impegnati nei panni di due amici ritornati single, che provano a condividere la stessa abitazione: uno meticoloso, perfettino e petulante, Felix. ospite dell’altro, Oscar, disordinato e strabordante. Con gli amici di contorno (con il quale giocano a poker), e le due sensuali sorelle cinesi Hu Zu Ghao che fanno spola, ben interpretate da Shaen Barletta e Claudia Tosoni. Và da sé che la convivenza tra i due non è facile già per i loro differenti caratteri, con uno che fa e disfa, in casa propria, e il secondo che rincorre pe rimettere sempre tutto a posto. La commedia è datata 1965, ambientata e New York, che ancora per certe sensazioni regala la promessa dell’America libera, bella, e ne fu fatto un film nel 1968, con il celebre duo Jack Lemmon e Walter Matthau. In questo allestimento di Guidi i meccanismi sono collaudati, grazie anche a interpretazioni curate e spassose con i protagonisti calati perfettamente nei ruoli. Con una specie di messaggio finale, che l’amicizia non può tramontare mai, ed è il vero trionfo della vita. La scena è fissa, un interno appartamento al dodicesimo piano di un grattacielo, dove Oscar vive e successivamente ospita Felix, cacciato di casa. Oscar per quella strada è già passato e ora il rapporto con l’ex moglie è ora routine, per il figlio. In Felix si ritrova, si rivede, e mosso da compassione lo ospita. Qui si generano le situazioni estreme, il difficile dello stare assieme, le diverse vedute sulle cose. Siparietti, movimentati da piacevoli musiche (di Maurizio Abeni) e da una regia lineare ma onorevole, adeguata, di Guidi. Lui e Ingrassia è come se rivolgessero un omaggio ai propri genitori, e forse lo fanno davvero, perché l’arte, la sapienza del mestiere a volte si tramanda e si replica. E’ dunque un bel vedere questa coppia di interpreti che mai si passano davanti l’un l’altro, dando ai loro personaggi un certo spessore, che fanno risaltare le situazioni brillantemente comiche, divertendosi e divertendo. Al proprio posto stanno anche i loro colleghi, che interpretano gli amici del poker (bravi Giuseppe Cantore e Rosario Petix), e le due generose orientali, le già citate Tosoni e Barletta. Le due ore di spettacolo passano con leggerezza e il sentore è che si torna a casa sereni, questo infatti il teatro può fare, tra le altre cose. Riuscire ad assistere a spettacoli piacevoli non è mai scontato, e quando mestiere e abilità attoriale ci si palesano davanti ,è tutto di guadagnato. Anche se si dice, da qualche parte che il teatro, lo spettacolo sta soffrendo, questi sono buoni segnali che fanno ben sperare. Come gli attori che sanno far ridere, che come si sa è arte difficile. 

Francesco Bettin

Ultima modifica il Lunedì, 20 Novembre 2023 10:20

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