scritto e diretto da Emma Dante
con Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco
luci Cristian Zucaro
tecnico Marco D’Amelio
Atto Unico
in coproduzione con Teatro Biondo Palermo
Emilia Romagna Teatro ER T / Teatro Nazionale
Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Carnezzeria, Théâtre des 13 vents Centre Dramatique National Montpellier
MA scène nationale – Pays de Montbéliard
in collaborazione con Sud Costa Occidentale
Teatro Gobetti, Torino 30 GEN – 4 FEB 2024
Sarà un testo delicato, un’ode all’amore, uno spettacolo che restituisce la fiducia nel sentimento che unisce per la vita due persone, nella coppia, nella possibilità di sublimare – attraverso una dimensione coniugale – la solitudine (universale) e vincerla. Sarà, ma per chi scrive è complicato compenetrare lo spettacolo Il tango delle capinere – in scena al Teatro Gobetti di Torino, dal 30 gennaio al 4 febbraio – coglierne il significato e apprezzarlo. Si potrebbero usare parole difficili, ma la conclusione non sarebbe che la seguente: sebbene coinvolgente l’omaggio al «mosaico dei ricordi» (che rappresenta, ormai, il filo rosso a legare i testi dell’autrice), la scrittura di Emma Dante risulta stavolta gratuita, quasi priva di una storia vera, di conseguenza ripiegata su se stessa. Vitale e “contagiosa”, a tratti, la regia: per esempio, sulle note di una furba colonna sonora (i momenti salienti della storia d’amore tra i due protagonisti, accompagnati dalle canzoni rappresentative di epoche); del resto, come si fa a rimanere freddi e distaccati, ascoltando i vari Mina, Tenco e De Gregori? Irresistibile, in particolare, Il tango delle capinere interpretato da Nilla Pizzi. Bravi anche i due interpreti in scena, Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco: energici, corporei, brillanti e perfino intensi; in una parola, versatili, oltre che abili e spassosi danzatori. Tuttavia, al di là di pochi innegabili pregi, chi scrive trova questo Il tango delle capinere veloce e anonimo: non lascia traccia. Giovanni Luca Montanino