Compagnia teatrale Vaudeville
Liberamente tratto dallo scritto di Eve Ensler "Il Corpo Giusto"
Regia Paride Acacia
con Gabriella Cacia, Francesca Gambino, Elvira Ghirlanda, Laura Giannone, Rita Lauro, Anna Musicò, Giovanna Verdelli, Milena Bartolone
Movimenti coreografici Sarah Lanza
Sala Laudamo di Messina dal 4 al 6 marzo 2016
Eve Ensler, adesso 63enne, è una scrittrice e drammaturga newyorkese che ha raggiunta il successo una ventina d'anni fa con l'opera teatrale I monologhi della vagina, premiata con un Obie Award nel 1997 e da cui è nato poi il V-Day contro la violenza sulle donne. All'inizio era lei stessa a recitare i monologhi, poi sono stati portati in scena a Broadway da Susan Sarandon, Glenn Close, Melanie Griffith e Winona Ryder, a Londra da Kate Winslet e Cate Blanchett e in altre città europee e pure da noi in Italia. I monologhi, opera davvero viva, è il frutto di interviste fatte dalla Ensler a tantissime donne riguardo il sesso omo o etero e comprendono pure storie raccontate in terza persona. La Ensler è convinta che l'emancipazione delle donne sia legata alla loro sessualità e che le violazioni, gli stupri e gli incesti accadono a causa della propria vagina, sessualmente superiore all'organo maschile. Indagando sempre sul corpo e la mente delle sue coetanee la Ensler ha scritto The perfect body ovvero Il corpo giusto, mutuato poi da Paride Acacia (storico protagonista dell'osannato musical Jesus Christ Superstar secondo Piparo) con Volevo essere brava!, liberamente ispirato al testo della drammaturga, messo in scena da lui stesso nella sala Laudamo di Messina con ritmi indiavolati in stile rock-punk e interpretato otto-ragazze-otto gagliarde e volitive, disinibite e simpatiche in grado di cantare, ballare e muoversi ottimamente secondo i disegni coreografici di Sarah Lanza. Le giovani interpreti meritevoli d'essere tutte citate (Gabriella Cacia, Francesca Gambino, Elvira Ghirlanda, Laura Giannone, Rita Lauro, Anna Musicò, Giovanna Verdelli, Milena Bartolone ) emotivamente hanno qualcosa di Thelma & Louise (film del 1991 di Ridley Scott con Susan Sarandon e Geena Davis), mosse da una voglia d'essere protagoniste del loro tempo, non disdegnando le attenzioni dei maschi, tenuti però a debita distanza, badando che il proprio corpo non sposti troppo verso destra l'ago della bilancia e chissenefrega se questo accade. Guidate da Eve (la Cacia) che sin da adolescente si propone di far parte dell'esercito delle brave ragazze che anche quando fanno l'amore tengono le gambe strette, le altre sette monologando confessano senza censure che cos'è il proprio corpo, avendo come spunti musicali canzoni di Lou Reed, David Bowie, Sex Pistols, The Prodigy, Beatles. Certo il mondo globalizzato le vuole perfette al lavoro, in casa, con i mariti e con i figli. Ma come si fa? Ci vorrebbe una formula magica che non esiste. Ed ecco proliferare i dietologi, chirurghi estetici, i miracoli sbandierati dalle Spa, il botulino che si inietta a litri nelle rughe facciali e non solo, perdendo tante poverine l'originaria espressione del visus al punto da non essere più riconosciute da amici e parenti. E non c'è solo l'acne accusata da qualcuna o i ripetuti lifting o le liposuzioni alle cosce dagli esiti incerti, ma anche i conflitti con le madri e i padri, restando il pane l'unico nemico da sconfiggere, con i morsi della fame che le attanagliano. C'è la lesbica e pure qualcuna che per piacere maggiormente al partner si sottoporrà a dolorosi interventi chirurgici alla vagina e c'è infine la donna grassa che pare eccelli nella fellatio. La felicità infine, con accordo di tutto l'ottetto femminile, pare che risieda nell'accettare quello che si è senza se e senza ma. Su una scena architettata con scatoli di cartoni con su impresse le facce di molti leader di gruppi musicali rockettari, su cui fa bella mostra una cyclette, varie bilance, tre ventilatori e uno specchio ovale, si consuma nel giro di un'ora un piccolo tomo di militanza femminista, maneggiato da Acacia con una leggerezza calviniana e con una irriverenza che non disturba mai. Successo per le protagoniste e per la Compagnia teatrale Vaudeville che ha prodotto lo spettacolo.-
Gigi Giacobbe