Balletto contemporaneo / neoclassico
Di E. Liang (direttore artistico e coreografo)
Musica Michael Torke
Con BalletMet’s Professional Company
Costumi Erin Rollins
Design luci Les Dickert
Realizzazione luci Burke Brown
In streaming su balletmet.org dal 13 al 15 febbraio 2021
Se questo balletto fosse stato visto dal grande Domenico Modugno, probabilmente lui avrebbe detto che lo sfondo scenografico è un “cielo trapunto di stelle”, parafrasando un suo capolavoro. Infatti è proprio vero, perché a suggellare questa rappresentazione c’è, alle spalle dei ballerini, una sorta di finestra aperta sull’universo, su un cielo stellato, molto scuro e pieno di puntini luminosi e scintillanti che danno uno scenario magico e incantato. Nonostante il tema sia infatti l’arte della guerra, questa coreografia si ispira probabilmente alla cultura cinese che mette insieme, nell’espressione stessa, la forma artistica e la rappresentazione visiva e coreografica, con la guerra vista forse in questo caso in chiave tradizionale e parte del patrimonio delle origini antiche dei popoli. Le luci fredde e i coni sui ballerini ne esaltano i movimenti che dallo stile contemporaneo si tramutano anche in neoclassico quando, soprattutto nei passi a due, le ballerine indossano le punte e i movimenti si fanno meno articolati e più lineari e codificati. L’energia dei pezzi vede in scena in totale, tra l’alternanza d’insieme, singoli e coppie, 12 ballerini ed una musica allegra e ritmica, che permette di ascoltare anche suoni di trombe e di osservare giochi di forme e figure realizzate dal corpo di ballo, ma anche quadri che con naturalezza si compongono anche delle più complesse prese e delle combinazioni più belle. Non vi sono oggetti di scena, se non un telo rosso che ogni tanto viene trasportato da alcuni dei ballerini e compare durante le coreografie e sotto il quale poi scompaiono tutti i danzatori alla fine dell’esibizione. La durata totale è di circa 15 minuti in cui i protagonisti si alternano in diverse composizioni nei loro costumi semplici che ne esaltano le figure e le linee: soltanto morbidi pantaloni bianchi per gli uomini, a petto nudo e body in bianco e nero per le donne, scelti probabilmente per spostare l’attenzione sul farsi stesso del movimento e sulle geometrie che questo crea.
Francesca Myriam Chiatto