La città di Padova è tornata protagonista, nell’ultimo fine settimana di settembre, della scena italiana della danza; una scena profondamente colpita, nelle recenti stagioni, dalle conseguenze dell’emergenza pandemica, ma più che mai pronta a risollevarsi nel segno dell’eccellenza.
Una ritrovata vitalità ha accompagnato, sabato 25 settembre al Teatro Verdi, il primo evento d’autunno: il Gala del Premio Nazionale Sfera D’Oro per la Danza con la direzione artistica di Gabriella Furlan Malvezzi. Il riconoscimento, giunto alla terza edizione, premia le vette professionali dei nostri artisti nel mondo e segnala, con lungimiranza, autori e interpreti emergenti. La serata, impreziosita dall’esibizione dei premiati, ha coinvolto il pubblico del Verdi (finalmente in presenza) grazie anche ad un accurato programma che ha alternato brani celebri a recenti creazioni originali.
Ma veniamo ai protagonisti, partendo dal riconoscimento alla carriera attribuito ad Anna Razzi, già étoile del Teatro alla Scala di Milano e direttrice per oltre venticinque anni della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli. “Ballerina nel vero senso della parola – sottolineano gli organizzatori del Premio – che ha sempre difeso il rigore ma anche la bellezza e la varietà del grande stile accademico”. Anna Razzi ha ritirato il premio (un’opera d’arte contemporanea della pittrice e scultrice padovana Jane Suardi) sul palcoscenico del Verdi tra gli applausi calorosi della platea.
Premiati 2021, interpreti dalle luminose carriere, come Federico Bonelli, principal dancer del Royal Ballet di Londra, ballerino dal regale aplomb, applaudito nel grande repertorio della compagnia londinese, nonché partner prediletto di star internazionali (come Alessandra Ferri in Woolf Works di Wayne McGregor). Al Verdi, Bonelli danza tra le curve gentili della coreografia di Christopher Wheeldon, After the rain, insieme ad un’altra stella del Royal Ballet, Lauren Cuthbertson. Coppia ideale, immagine di poesia e bellezza, Bonelli e Cuthbertson fluttuano sinuosi sulla scena catturando sguardo e pensiero.
Una luce chiara accompagna l’ingresso in palcoscenico di Martina Arduino, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, tra le più affascinanti interpreti del nostro balletto. Nel pas de deux da Sylvia nella versione del direttore Manuel Legris, accompagnata dal valente Marco Agostino, Arduino svela tecnica sopraffina, esaltando con la caratteristica morbidezza dei port de bras l’elegante curva del collo e il volto di cinematografica intensità.
"A Midsummer Night's Dream", Jacopo Bellussi e Madoka Sugai. Foto Kiran West.
Un piacere ritrovare sui nostri palcoscenici Jacopo Bellussi, principal dancer del Balletto di Amburgo, tra i più brillanti interpreti della sua generazione e protagonista delle creazioni di John Neumeier. Al pubblico di Padova regala un pas de deux di fulminea bellezza - da Sogno di una notte d’estate - in coppia con l’armoniosa Madoka Sugai. Occhi puntati sul ballerino genovese, la cui maturità e versatilità stilistico-espressiva continuano a stupirci nel corso delle stagioni.
Alessio Rezza, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, conquista gli applausi del pubblico di Padova danzando con Erika Gaudenzi un estratto da L’Arlésienne di Roland Petit. Più volte ammirato nei lavori dell’indimenticato maestro francese (così come in numerosi altri ruoli da protagonista), Rezza riserva al Verdi un’interpretazione perfetta: per l’accurato tratteggio del personaggio, per il crescendo espressivo, per la caratteristica (infallibile) sensibilità musicale.
Intimo e coinvolgente il pas de deux di Linda Messina e Michele Morelli dal Teatro Massimo di Palermo, interpreti di un estratto da Romeo e Giulietta, nella riscrittura coreografia del direttore Davide Bombana, presente in platea anche in veste di giurato. Giada Rossi, prima ballerina della Compañía Nacional de Danza di Madrid, affascina per vigore espressivo nell’accattivante interpretazione dell’assolo da Carmen di Alberto Alonso. Applausi per Igor Bacovich, interprete, coreografo e fondatore di Metamorphosis Dance (in Spagna), qui protagonista con la compagna d’arte e di vita, Iratxe Ansa, del passo a due Entangled Echoes sulle note di Philip Glass. Tra tagli di luce in palcoscenico, i due si stagliano come anime e corpi in trasformazione, sospendendo il respiro e immortalando il gesto, in una curva di movimento senza soluzione di continuità. Vibranti, magnetici. E ancora: premiate Veronica Colombo e Zaloa Fabbrini del Ballet Nice Méditerranée - Opéra Nice Côte d’Azur (con la presenza in teatro del direttore Eric Vu-An), qui interpreti di un estratto della creazione di Luciano Cannito, Cassandra; e Sara Zinna dello Staatstheater Karlsruhe in Germania, in scena con And you walked away di Maxime Quiroga su musica di Ólafur Arnalds.
Martina Arduino.
Un Gala ricco, che porta alla ribalta il talento dei nostri artisti e che sollecita una riflessione sulle ulteriori opportunità che i danzatori meriterebbero nel nostro paese. L’auspicio è che simili eventi continuino ad essere sostenuti e che abbiano, come doveroso prosieguo, l’estensione delle possibilità per le nuove generazioni di danzatori.
In questo senso, spostandoci nell’ambito della creatività contemporanea, appare coerente l’iniziativa della direttrice artistica Gabriella Furlan Malvezzi, che nella giornata di domenica 26 settembre, nella Sala del Ridotto del Teatro Verdi, ha dato il via alla XVIII Edizione del Festival “Lasciateci sognare” con una “Vetrina di danza contemporanea” per giovani autori della scena italiana.
Vetrina contemporanea. Franchina e Leone. Foto Mario Sguotti.
Nominiamo qui gli artisti, inquadrati nella sperimentazione di una personale cifra coreografica: Marianna Diroma in ύστερα (Utero) mette in scena, con salda presenza, la sua ‘ricerca dell’essenziale nel corpo e nel suono’; Brunella Sabatino in AUTO- riflette sul contatto mancato e sulla percezione del sé; Marzia Turnaturi in TANABATA, creato con Francesca Vasta, ci trasporta nelle atmosfere di una festa tradizionale giapponese; Jessica D’angelo, autrice di vivace intelligenza, crea con la danzatrice Greta Puggioni Intro, l’inizio di un percorso di cambiamento, in relazione allo spazio, nell’alternanza di immagini e traiettorie; Giacomo De Luca, interprete frizzante (dal segno ancora in costruzione), si avventura con WAY ES1 in una non semplice esplorazione coreografica, rimodellando gli schemi tradizionali di movimento.
In chiusura, RAVE.L, della compagnia (già attiva sulla scena contemporanea) Déjà Donné: nel raffinato brano di Virginia Spallarossa (alla quale, a fine giornata, è stato consegnato un riconoscimento da Gabriella Furlan Malvezzi), emergono gli interpreti Vittoria Franchina e Giovanni Leone, personaggi ideali di un quadro dark visionario, protagonisti dal movimento plastico e musicale.
Il Festival “Lasciateci sognare” proseguirà, fino al 21 novembre 2021, con diversi appuntamenti di danza contemporanea.