mercoledì, 26 giugno, 2024
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MONTEVERDI FESTIVAL 14-23 GIUGNO-ANTEPRIMA. -di Federica Fanizza

Monteverdi Festival Monteverdi Festival

Monteverdi Festival 14-23 giugno 2024
Anteprima
Vespro della Beata Vergine da concerto composto sopra canti fermi sex vocibus et sex instrumentis, SV 206
Musica di Claudio Monteverdi
Ottavio Dantone - Direttore
Accademia Bizantina
Luca Colombo -Maestro del Coro
Coro Ghisleri 
Nicolò Balducci, Soprano I
Marta Redaelli, Soprano II
Isabella Di Pietro, Contralto
Danilo Pastore, Controtenore
Massimo Altieri, Luca Cervoni, Tenori
Mauro Borgioni, Baritono
Matteo Bellotto, Basso
Cremona, Chiesa di San Marcellino 

Il Monteverdi Festival di Cremona prende il via ufficialmente venerdì 14 giugno 2024, al Teatro Ponchielli, con la prima de L’Orfeo, la prima opera di Monteverdi, primo grande capolavoro del teatro musicale di tutti i tempi. Ma non è mancata il 29 maggio un'anteprima affidata al Vespro della Beata Vergine, uno dei capolavori del repertorio sacro di Claudio Monteverdi, con la presenza dei complessi dell'Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone. Il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi è un’opera monumentale (quasi un'ora e mezza di musica), composta per un grande coro e costruita sul mottetto di Nicolas Gombert “In illo tempore loquente Jesu”, pubblicato a Venezia nel 1610, e unisce la musica sacra ad alcuni linguaggi tipici della musica profana in un lavoro pensato e dedicato alla funzione religiosa. Non conosciamo in che circostanze avvenne la prima esecuzione. Si tratta di un complesso lavoro, scritto sopra canti fermi a 6 voci e 6 strumenti, come è indicato nel titolo della composizione che suona esattamente così: "Vespro della Beata Vergine da concerto composto sopra canti fermi sex vocibus et sex instrumentis". Esso si compone di dodici parti, di cui alcune non appartenenti al rito liturgico del Vespro per la festa della Beata Vergine, come il Duo Seraphim a 3 voci, l'Audi Coelum a 6 voci e la Sonata sopra Sancta Maria, scritto dal compositore per celebrare probabilmente l’Annunciazione o l’Assunzione della Beata Vergine Maria. Una delle caratteristiche del Vespro è la molteplicità delle forme compositive presenti: salmo, mottetto, inno, sonata, fino a giungere al Magnificat conclusivo, i quali si uniscono in una scrittura che dal canto piano del gregoriano diventa un “cantus firmus” dell’opera monteverdiana e costituisce uno dei momenti più alti e solenni della musica religiosa, anche se non di stretta osservanza chiesastica. Monteverdi lo scrisse, a 43 anni, alle dipendenze di Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova, al cui servizio si trovava già da una ventina d'anni. Generalmente, per l’ampio uso di strumenti, la si associa alla scuola veneziana e in particolare alla Basilica di San Marco, dove però Monteverdi sarebbe approdato soltanto alcuni anni dopo Mantova. In quest'opera la religiosità non si identifica più nella meditazione contrappuntistica tramandata dalla tradizione con la severità della tecnica, si configura, invece, spesso come una preghiera e un inno alla divinità, concepita come la più perfetta entità spirituale da cui discende la vita umana in tutte le sue ramificazioni profane e terrene, con recupero di testi dal "Cantico dei Cantici" con una alternanza di momenti ariosi e strette connotazioni monodiche. Serata suggestiva questa Anteprima Festival per una confluenza di elementi che l'hanno segnata. La scelta del luogo, sito monumentale rappresentato dalla chiesa barocca incompiuta di San Marcellino, parte di una vasto complesso edilizio che definiva il collegio dei Gesuiti, ancora oggi sede di istituti scolastici, occasionalmente aperta al pubblico con lavori di consolidamento in corso. Ma anche per l'annuncio ufficiale da parte del sovrintendente del Teatro Ponchielli, Andrea Cigni, del riconoscimento del Monteverdi Festival come festival di assoluto pregio riconosciuto dalla legge italiana, assieme ai Rossini Opera Festival di Pesaro, Festival Verdi di Parma, Festival Torre del lago Puccini, Festival dei due mondi di Spoleto: «Stasera sentiremo la musica di Cremona, la musica dei cremonesi. Il mondo dell’arte ha un debito di gratitudine nei confronti di questa città.

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Monteverdi Festival 14-23 giugno 2024

Questa serata è un regalo a voi per ringraziarvi di essere cremonesi». Un giusto segno per un Festival che, con una attività trentennale, si è dedicato al suo concittadino, che qui si formò, per poi intraprendere un viaggio musicale per le capitali culturali dell'Italia barocca, Mantova e Venezia, ben definito dalla sottotitolazione del Festival "Dove tutto è nato e tutto rinasce". Ottavio Dantone si rivela maestro nel gestire una partiture complessa come il Vespro, con il gruppo strumentale Accademia Bizantina, che interpreta la musica con strumenti antichi secondo prassi del recupero filologico. Con una direzione energia, ha saputo creare spettacolo attorno alle parole e musica monteverdiane nel modulare lo spazio tra le varie componenti corali e solistiche, il tutto amplificato dall'illuminazione chiaroscurale che faceva risaltare la struttura portante e scarna dell'architettura della chiesa e nel contempo la successione delle cappelle e altari monumentali laterali che si incastrano nelle pareti. Le voci soliste, nella continua sequenza di interventi, si sono presentati nelle loro peculiarità vocali di interpreti, specialisti del canto barocco, in tutta la gamma vocale che viene definita in questa partitura e allora in uso nelle varianti maschili (sopranista, controtenore, baritono, tenore, basso). E anche l'orchestra si offre con una gamma antica di strumenti dove predominano le forme allungate delle tiorbe, la gamma degli archi in cui di inseriscono i violoni e le viole da gamba, e nei fiati dove ai tromboni si alternano cornetti e dulciane. Dantone fa da accompagnamento all'organo nei momenti di prevalenza della parte strumentale. Fondamentale è stato l'apporto del coro Coro Ghisleri da Pavia, preparato da Luca Colombo dal suono omogeneo e ben amalgamato con i solisti.  A fine concerto, il pubblico, tanti i locali ma anche tanti gli stranieri, in piedi ad omaggiare, in una grande ovazione l'ensemble vocale e strumentale, il maestro Dantone che ha ricevuto in dono dalla Fondazione Claudio Monteverdi l'edizione critica proprio del Vespro. Fra ulteriori folti e lunghi applausi da parte di un pubblico lunghi applausi si è chiusa una serata foriera di ulteriori interessanti eventi di prestigio.

Ultima modifica il Sabato, 01 Giugno 2024 17:49

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