8 agosto, 2020 Palazzo Chigi Saracini
Concerto del Corso di Canto
William Matteuzzi docente
Francesco De Poli pianista collaboratore
Georg Friedrich Händel
da “Agrippina” (1709)
Otton, Otton ... Voi che udite
Federica Cassati contralto (Italia)
Gioachino Rossini
da “L’italiana in Algeri” (1813)
Ho un gran peso
Alessio Fortune Ejiugwo baritono (Italia)
Giuseppe Verdi
da “Il corsaro” (1847-48)
Egli non riede ancora! …Non so le tetre immagini
Nicoletta Zappa soprano (Italia)
Richard Wagner
da “Tannhäuser” (1845)
Wie Todesahnung ...O! Du mein holder Abendstern
Gianandrea Navacchia baritono (Italia)
Jules Massenet
da “Manon” (1882)
Allons! Il le faut! ….Adieu, notre petite table
Naoko Tanigaki soprano (Giappone)
Gioachino Rossini
da “Il signor Bruschino” (1827)
Ah, voi condur volete ...Ah, donate il caro sposo
Manami Shimatani soprano (Giappone)
Ludwig van Beethoven
Adelaide op. 46 (1795)
Paolo Mascari tenore (Italia)
Ludwig van Beethoven
Ah, perfido! Aria da concerto op. 65 (1796)
Faustine De Monès soprano (Francia)
Samuel Barber
Sleep now op. 10 n. 2 (1939)
da “Vanessa”
Must the winter come so soon?
Shoko Sogo mezzosoprano (Giappone)
Gioachino Rossini
da “La scala di seta” (1812)
Amore, dolcemente
Carmine Giordano baritono (Italia)
Gianandrea Navacchia baritono
Camille Saint-Saëns
da “Samson et Dalila” (1877)
Mon coeur s’ouvre a ta voix
Eleonora Filipponi mezzosoprano (Italia / Canada)
Paolo Mascari tenore
Giacomo Puccini
da “La rondine” (1916)
Denaro! ….Ore dolci e divine
Fiorenza Mercatali soprano (Italia)
Nicoletta Zappa soprano
Naoko Tanigaki soprano
Eleonora Filipponi mezzosoprano
Wolfgang Amadeus Mozart
da “Così fan tutte” (1789-90)
Dove son? ...Soave sia il vento
Manami Shimatani soprano
Shoko Sogo mezzosoprano
Alessio Fortune Ejiugwo baritono
Domenico Cimarosa
da “Il matrimonio segreto” (1792)
Signora sorellina ...Le faccio un inchino
Faustine De Monès soprano
Nicoletta Zappa soprano
Federica Cassati mezzosoprano
Ascoltate un uom di mondo
Fiorenza Mercatali soprano
Naoko Tanigaki soprano
Eleonora Filipponi mezzosoprano
Paolo Mascari tenore
Carmine Giordano basso
Gianandrea Navacchia basso
Franz Lehár
da “Die lustige Witwe” (1905)
Lippen schweigen
Faustine De Monès, Fiorenza Mercatali, Manami Shimatani, Naoko Tanigaki, Nicoletta Zappa soprano
Federica Cassati, Eleonora Filipponi, Shoko Sogo mezzosoprano
Paolo Mascari tenore
Alessio Fortune Ejiugwo, Carmine Giordano, Gianandrea Navacchia baritono
Lo abbiamo scritto più volte ma la Chigiana è e rimane in Italia ed in Europa uno dei punti di riferimento per poter essere bravi. Nel senso che chi decide di arrivare nel palazzo roccaforte del Conte Chigi sa benissimo che andrà incontro ad una maturazione e ad una scoperta degli antichi esercizi tali da essere pane quotidiano per la professione seria del musicista. Ecco quindi che nelle mura fortificate e quasi vaticanensi del palazzo del Conte Chigi aggirarsi un mostro sacro come William Matteuzzi. E’ inutile ricordare cosa ha fatto. E’ utile ricordare chi è Matteuzzi ovvero una persona capace di prendere a cuore i propri alunni, di portarli sopra e sotto la Chigiana, di farli lavorare sabato e domenica per essere all’altezza di una vera recita de La serva Padrona e di riuscire soprattutto ad infondere in loro quel sacrissimo fuoco che si chiama passione che solo il mondo dell’opera lirica può dare in completezza. Per questo come scrivevamo precedentemente, quelli che comunemente vengono definiti “saggi” sono dei veri spettacoli e quello della classe di perfezionamento di Matteuzzi è una via di mezzo fra il recitar cantando e il musical con tanto di antiche presenze delle migliori voci del passato. Programma leggermente lungo ma piacevole. Piacevole perché già dal dramma di Haendel e da quello che Verdi scrisse ne Il Corsaro si capisce che chi è fortunato ad ascoltare (sarebbe stato utile mandare in streaming o aprire ad un numero contingentato come si dice ora, il concerto) la forza creativa di Matteuzzi non rimane deluso. Anzi. Per quasi due ore si assiste ad un vero Carro di Tespi del cantare lirico. Pertanto aperte le danze con il dramma barocco, si passa a tanto Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini naturalmente con una punta moderna con Barber. Omaggio a Beethoven, delizia d’ascolto con Mozart e soprattutto con Cimarosa. Finale in gran lustro con i numeri sorprendenti e diverti de La Vedova allegra dove Lehar sapeva di dare uno spintone a quella insopportabile e perbenista borghesia viennese. Insomma è stato veramente divertente esserci. Bravo il pianista che ha l’arduo compito di sostenere tutti i cantanti presenti ovvero Francesco De Poli che scopriamo, così come ci rivela Matteuzzi, essere uno splendido esempio di pianista che ben conosce il mondo del canto. Cosa volere di più? Per una sera le sobrie e barricate mura del Palazzo Chigi vibrano di tanta passione, gioia e divertimento. Come forse non avveniva da qualche tempo. Matteuzzi è un intelligentissimo musicista, sa insegnare il canto come si faceva ai tempi del canto migliore, ha ben imparato la lezione di Rodolfo Celletti e sa di essere ben compreso dai suoi giovani professionisti che lo seguono. Inoltre Matteuzzi, come si direbbe in altra analisi, non sbaglia un brano nell’averlo assegnato. Sarà perché ha tanto calcato i palchi o perché ha in se il destino di coloro che sovvertono gli ordini costituiti? E’ possibile. Certo il ritratto del conte Chigi quella sera ha per un momento cambiato la costante e seriosa espressione con un baffo alla manchu, quasi a voler ridere, sotto quegli austeri baffi.
Marco Ranaldi