ARMONIE D’ARTE FESTIVAL
RICHARD GALLIANO
22 agosto
PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI SCOLACIUM
RICHARD GALLIANO fisarmonica e bandoneon
Massimo Mercelli flautista
Quintetto d’archi dei Solisti Aquilani
Giovanni Sollima
Contrafactus per flauto e archi
Johann Sebastian Bach
Concerto in la minore. BWV 1041 (versione per fisarmonica e archi)
Allegro, Andante, Allegro assai
Richard Galliano
Jade Concerto, per flauto, fisarmonica e archi (dedicato a Massimo Mercelli)
Astor Piazzolla
Oblivion per fisarmonica e orchestra d’archi
Richard Galliano
Opale Concerto per fisarmonica e orchestra d’archi
Antonio Vivaldi
dal Concerto in sol minore L’Estate RV 315 op. 8 n. 2
(versione per fisarmonica e archi)
Adagio, Presto. Tempo impetuoso d’Estate
Richard Galliano
“Valzer a Margaux” per fisarmonica e orchestra d’archi
Cosa è la meraviglia, la possibile idea di comprendere l’ineffabile meraviglia? Il suono della fisarmonica che è spesso associato ad alcuni stilemi popolari. Il suono di questo strumento diventa nelle mani di Richard Galliano la meraviglia. Non è magia ma proprio meraviglia poiché il senso sonoro di quest’uomo è unico ed è irripetibile. Pertanto in un luogo che proviene nettamente dal passato molto remoto, Scolacium il suono di Galliano diventa del passato molto remoto. Si integra con il paesaggio, con quella sottile linea di demarcazione. Ed è questo che produce la meraviglia. Ora non è un modo di appartenenza stile fan, assolutamente è la riflessione invece di come la musica può essere qualche cosa di unico e di irripetibile. Se dovessimo far la cronaca spicciola della serata scriveremmo che è stato un grande successo e che Galliano assieme al flautista Massimo Mercelli e i Solisti Aquilani non hanno deluso le aspettative. Partendo proprio dal prologo condotto da Mercelli con una composizione di Sollima che stupisce per l’intuito della versatilità e mette in luce le doti estremamente duttili e musicali del solista. Ma con Bach fisarmonica, flauto e archi in una nuova idea di circolarità metafisica il discorso prende uno slancio che apre le porte all’idea di definire il concerto come uno dei più belli ascoltati negli ultimi tempi. E’ proprio quella caratteristica di Galliano del sapersi destreggiare fra una ricerca cromatica ed una melodia raffinata. La meraviglia di quest’uomo sta proprio in questa miscela. Pertanto tutto ha colpito con interesse, con leggerezza, con stupore, con dolcezza, con meraviglia. E’ stato un susseguirsi di cartoline dei ricordi. Di tenere e tenaci riscontri di tante lettere scritte e forse mai spedite. Ricordare Morricone con due note è da meraviglia. Galliano non si smentisce. Pertanto in questo festival dove tutto può succede, succede che Richard Galliano regala la meraviglia come se fosse la cosa più normale che potesse fare. Senza tema di sbaglio. Con i cinque aquilani magnifici partner di un progetto che non ha eguali e che per lungo tempo rimarrà nella memoria più recondita del sentire meraviglia.
Marco Ranaldi