musiche di Fryderyk Chopin
balletto di Beppe Menegatti
coreografia: Luc Bouy
scene e costumi: Anna Maria Morelli
con Gaia Straccamore, Alessandro Riga, Carla Fracci, Damiano Mongelli, Manuel Paruccini
Corpo di Ballo del Teatro di Roma
Roma, Teatro Nazionale, dal 14 al 23 maggio 2010
Andrà regolarmente in scena - questo pomeriggio alle 18, al Teatro Nazionale - il balletto I capricci di Marianna, che rischiava di saltare per uno sciopero del corpo di ballo. Sciopero motivato dalla decisione, ventilata dall’azienda, di non rinnovare il contratto a tre elementi che (dal lontano 2005) hanno chiesto al giudice del lavoro il riconoscimento dei diritti acquisiti. La minaccia di sciopero ha però indotto, a quanto pare, il Teatro a un ripensamento. Questo nuovo balletto è un malinconico dramma romantico, ispirato a un testo di Alfred De Musset - pubblicato nel 1833 su La revue des deux mondes e messo in scena alla Comédie Française nel 1851. Su questa base creativa il regista Beppe Menegatti e il coreografo Luc Bouy hanno costruito un ben congegnato meccanismo, ideato su misura per le qualità e il talento di due artisti nati e cresciuti nella scuderia del Teatro dell’Opera: la giovane prima ballerina Gaia Straccamore e il fuoriclasse Alessandro Riga, cresciuto come Gaia alla scuola del teatro, oggi primo ballerino étoile in forza alla compagnia del Maggio Fiorentino, tornato appositamente a Roma per questa creazione. I due sono gli eccellenti interpreti, rispettivamente, del personaggio di Marianna e di quello di Celio, innamorato di lei. Claudio, marito di Marianna è l’ottimo Manuel Paruccini e Ottavio, aitante e un po’ ingenuo amico di Celio è Damiano Mongelli. Ambientata in una Napoli immaginaria, magnificamente rievocata dalle raffinate scene dipinte ideate da Anna Maria Morelli, autrice anche dei bei costumi, le vicende amorose contrastate e infelici dei protagonisti sono dominate dalla figura ambigua e dolorosa di Hermia, madre di Celio, incarnata con sofferta e intensa consapevolezza da Carla Fracci. Relativamente al personaggio di Hermia corre l’obbligo di sottolineare che questo sarà, con tutta probabilità, l’ultima creazione sul palcoscenico romano, di un nuovo personaggio per la grande ballerina italiana. Dispiace che questa occasione sia circondata dall’apparente indifferenza di coloro cui spetterebbe promuovere adeguatamente le produzioni e le creazioni del massimo teatro della capitale.
Donatella Bertozzi