Performance artistico-scientifica
Danzatrice Marta Ciappina
Drammaturgia e Regia Andrea Chiodi
Musiche Ferdinando Baroffio
Video Nikica Milevic
Allestimento scenico e coordinamento Matteo Patrucco
Poesia The Brain is wider than the Sky di Emily Dickinson
Teatro Piccolo Regio di Torino 15 novembre 2018
Tra i più recenti spettacoli ispirati alla scienza, il più sorprendente è stato La Danza della Mente, andato in scena a metà novembre al Piccolo Regio di Torino durante la cerimonia di consegna del Premio Lagrange al giovane scienziato cileno César Hidalgo, autore di rivoluzionarie scoperte nel campo dei sistemi complessi.
Il committente e l'ideatore di questo spettacolo "scientifico" - concepito per il parterre internazionale, competente e poliglotta giunto da ogni parte del mondo per presenziare alla consegna del prestigioso Premio dell' I.S.I. (Institute for Scientific Interchange Foundation)- è stato infatti uno scienziato di fama internazionale, l'accademico torinese Mario Rasetti, uno degli ex ragazzi-prodigio della leggendaria via Panisperma.
Convinto della necessità di impiegare la danza per divulgare con chiarezza e poesia, e soprattutto in modo pop, le ultime scoperte della scienza relative alle mappe semantiche del cervelllo, lo scienziato presidente dell' I.S.I. di Torino e di New York, ha giocato di squadra con un gruppo di giovani teatranti guidati dal regista Andrea Chiodi e coordinati dall' artista visivo Matteo Patrucco. Designata protagonista la danzatrice Marta Ciappina, eccellente e duttile interprete, prediletta da coreografi anticonformisti come Di Stefano e Sciarroni, il professor Rasetti ha scritto il plot della piéce e deciso il titolo. Sicchè sul palco, dove un grande cervello montato su un'asta, oggetto-scenico di Matteo Patrucco, suggeriva il tema dell'azione, Marta Ciàppina ha danzato per una ventina di minuti con intelligenza e leggerezza, compiendo movimenti astrattamente didascalici, piccoli passi, cambi di direzione, slanci minimi e torsioni controllate per incarnare i prodigi mostrati sul fondale dalla video-proiezione di Nikita Milevic: un cervello distinto in due parti, una vera e propria mappa con zone delineate che, stimolate da parole semplici come "mamma", "casa", "albero", pur pronunciate in lingue diverse, reagivano rimbalzando e diventando rosse allo stesso modo, in una perfetta interazione tra sonorità, corpo e immagini.
Un vagito usciva dalla videoproiezione e vi faceva ritorno in un punto preciso del cervello, mentre una voce registrata scandiva i versi (sorprendentemente intuitivi di future scoperte scientifiche) della poetessa americana Emily Dickinson: "Il cervello è più grande del Cielo, perchè, mettili uno accanto all'altro, l'uno conterrà l'altro. ...Il cervello è più profondo del mare .. l'uno assorbirà l' altro, come le spugne i secchi.". Questa appassionante scoperta diventerà anche l'oggetto di una ricerca internazionale guidata dal professor Rasetti, in autunno alle O.G.R., affascinante luogo post-industriale (l'acronimo sta per Officine Grandi Riparazioni) convertito oggi in spazi versatili e cool, sempre affollati in occasione di spettacoli, esposizioni, intrattenimenti.
Claudia Allasia