Coreografia Anne Teresa De Keersmaeker
Creata e danzata da Abigail Aleksander, Jean Pierre Buré, Lav Crnčević, José Paulo dos Santos, Rafa Galdino, Carlos Garbin, Nina Godderis, Solal Mariotte, Meskerem Mees, Mariana Miranda, Ariadna Navarrete Valverde, Cintia Sebők, Jacob Storer
Musica Meskerem Mees, Jean-Marie Aerts, Carlos Garbin eseguita da Meskerem Mees, Carlos Garbin
Scene Michel François
Luci Max Adams
Costumi Aouatif Boulaich
Testi e liriche Meskerem Mees, Wannes Gyselinck
Drammaturgia Wannes Gyselinck
Direttori delle prove Cynthia Loemij, Clinton Stringer
Produzione Rosas
Coproduzione Concertgebouw Brugge (Bruges), De Munt / La Monnaie (Brussel / Bruxelles / Brussels), Internationaal Theater Amsterdam, Le théâtre Garonne (Toulouse), GIE FONDOC OCCITANIE (Le Parvis Tarbes, Scène nationale ALBI Tarn, Le Cratère Alès, Scène nationale Grand Narbonne, Théâtre Garonne).
Con il supporto di Dance Reflections di Van Cleef & Arpels:
Con il supporto del Tax Shelter del Governo Federale Belga, in collaborazione con Casa Kafka Pictures – Belfius.
Rosas è supportata da Comunità Fiamminga, Flemish Community Commission (VGC), e da BNP Paribas Foundation.
Teatro Municipale Valli – RE 8 ottobre 2023
Anne Teresa De Keersmaeker, coreografa e ballerina belga fondatrice della compagnia di danza Rosas, assieme a Meskerem Mees, Jean-Marie Aerts e Carlos Garbin, ha presentato EXIT ABOVE after the tempest, un’opera che conferma il suo approccio innovativo alla danza. Sempre alla ricerca di forme semplici e prestando attenzione ai movimenti naturali, Anne Teresa De Keersmaeker dichiara e mostra di applicare alla sua coreografia il principio “Il mio camminare è la mia danza. Dopotutto, camminare non è forse la prima forma di danza? ” Il punto di partenza di questa passeggiata coreografica per i ballerini della compagnia Rosas è un famoso Blues degli anni ‘30, Walking Blues, affidata alla cantante fiamminga di origine etiope Meskerem Mees. Anche dal punto di vista musicale, De Keersmaeker intraprende un viaggio verso un punto di partenza che è in realtà un'intersezione: il blues, le radici della musica soul. Ciò che attraversa la coreografia e la stessa musica è la tempesta. Dal punto di vista coreografico, De Keersmaeker si muove sempre dall'apertura del semplice movimento verso la complessità spaziale e fisica, utilizzando precisi schemi geometrici. All'inizio dello spettacolo un velo trasparente vola sul palco mentre una danzatrice ipnotizza il pubblico con la sua danza. In seguito e fino alla fine la coreografia dà vita alla musica eseguita da Carlos Garbin, una serie di Blues interpretati dalla voce di Meskerem Mees eintervallati da improvvisazioni alla chitarra elettrica. L’azione si sposta poi al centro della scena, dove i danzatori, riuniti in gruppo, si muovono quasi impercettibilmente, per proseguire con un successivo movimento corale in cui tutti si incamminano a più riprese verso il proscenio per poi ritornare, dopo brevi pause, verso il fondale. Persone disarmate che camminano insieme, l'individuo e il collettivo, la linea e il cerchio. Ma queste passeggiate non danno uno sviluppo apprezzabile all'azione. Un momento interessante è quando, accompagnati da musica elettronica, tutti i danzatori eseguono la stessa sequenza di movimenti, ma in tempi diversi, ognuno sincronizzandosi ora con l'altro nel muoversi nello spazio, quasi a mimare una polifonia coreutica. Ma anche questa scena non trova un’evoluzione. Esplorando incessantemente i legami che uniscono danza e musica, questa creazione di Anne Teresa De Keersmaeker vorrebbe rivelare le armonie, i ritmi e le partiture musicali dei corpi dei ballerini che permettono ai sogni di sbocciare. Ma in questa produzione, questi sogni, che viaggiano attraverso lo spazio a piedi, non vengono espressi con nitidezza. Quest’opera non è all’altezza di altri lavori di Anne Teresa De Keersmaeker, ma inappuntabili rimangono la bravura dei ballerini della compagnia Rosas e la voce di Meskerem Mees. Giulia Clai