domenica, 15 settembre, 2024
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GRAND JETE’ - coreografia Silvia Gribaudi

"Grand jeté", coreografia Silvia Gribaudi. Foto Riccardo Panozzo "Grand jeté", coreografia Silvia Gribaudi. Foto Riccardo Panozzo

dI Silvia Gribaudi
consulenza drammaturgica Annette Van Zwoll
coreografie Silvia Gribaudi
con Silvia Gribaudi e MM Contemporary Dance Company, Filippo Begnozzi, Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mario Genovese,
Fabiana Lonardo, Giorgia Raffetto, Alice Ruspaggiari, Rossana Samele, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa, Leonardo Zannella
consulenza artistica Matteo Maffesanti
consulenza tecnica Leonardo Benetollo
musiche originali Matteo Franceschini
disegno luci Luca Serafini
styling Ettore Lombardi
assistente alla coreografia Paolo Lauri
maestro ripetitore Enrico Morelli
creative producer Mauro Danesi
produzione Associazione Culturale Zebra, MM Contemporary Dance Company
co-produzione La Biennale de Lyon, Théatre de la Ville, Rum For Dans e National Theatre Brno within Theatre World Festival Brno (CZ), BPDA - Big Pulse Dance Alliance: Torinodanza Festival (IT), International Dance Festival TANEC PRAHA (CZ), Zodiak - Side Step Festival (FI)Con il sostegno del Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’Arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale)Con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, Italian Ministry of Cultural Affairs
rassegna Operaestate Festival  Veneto 2024
Bassano del Grappa, teatro Remondini, 2 agosto 2024

www.Sipario.it, 5 agosto 2024

E’ un eterno scherzo curioso e pieno di tecnica, questo c’era da aspettarselo naturalmente, questo Grand Jeté con le coreografie di Silvia Gribaudi, che la stessa coreografa interpreta assieme al corpo di ballo della MMCDC, una delle punte di diamante del balletto contemporaneo in Italia capitanata e diretta dall’istrionico Michele Merola. Un eterno scherzo, si’, che non finisce che dopo poco più di un’ora ma che potrebbe durare anche di più se non fosse per il continuo esercizio fisico e tecnico che i ballerini compiono, e che quindi si fa sentire. La base è quella irriverentemente brillante del repertorio di Silvia Gribaudi, un agglomerato di stile e tecnica, appunto, sempre invidiabile, nessuno dei presenti escluso. Il Grand Jeté è oltre al gioco, metafora di ribellione a convenzioni, statistiche ripetitive, quotidianità, e Gribaudi segna come riprendersi un modo diverso di ispirarsi, un’aria fresca e volutamente stralunata dove però il rigore e lo stile convivono, e ben si presentano. Presenti, e lo si vede palesemente, come son presenti nel vivace e consistente corpo di ballo della compagnia di Michele Merola, giovani e ottimi professionisti attenti, mirati nel risultato artistico inseguito. Gribaudi dal canto suo si magnifica e si entusiasma degli esiti ottenuti dal corpo di ballo, nelle consuete sue gag danzanti, al grido di fashion, perfection, obsession  e altri esempi, perché ok qui si gioca e si scherza ma la danza è roba seria, si sa. Nel groviglio giocoso del divertissement di corpi sul palco appaiono scene di grande bellezza, sulle musiche originali e indovinate di Matteo Franceschini che insieme alle luci di Luca Serafini ottengono un minimal elegante, riuscito. E al tempo stesso tutto ciò è un vivace viaggio nella danza, che riassume passi della stessa col continuo, imperante gioco tecnico e certo non invita solo a fissarsi a quelli, ma a immaginarsi più leggeri voli liberi nell’aria, che da essi siano caso mai ispirati. E’ sicuramente un balletto curioso, che devia un po’ dal classico appuntamento estetico, emotivo perché appare più come spettacolo di scambio energico con il pubblico, incitato e incitante a prendere le sfide invitanti, ripetitive che la Gribaudi e il corpo di ballo della MMCDC fanno. La verve ironica della coreografa torinese dunque continua, si perpetua e si corrobora anche grazie agli spettatori consenzienti e divertiti, fa un po’ effetto diverso (ma è giusto, penso, sia così, per esperienze anche nuove e diverse) vedere la compagnia di ballo emiliana in vesti sorprendentemente ironiche. Cosa che comunque, ribadisco, non va a scalfire nulla del valore tecnico, con supremazia ironica e leggera. Gribaudi dal canto suo riesce sempre a divertire ma non a far dimenticare l’impostazione e la formazione avuta, anzi, è un esercizio continuo che sperimenta talvolta nuovi clichè. Omaggio a tutte le arti, si potrebbe anche dire, nei minuti che precedono il finale,con atmosfere circensi e persino parisiennes, follia e svago, e l’ultima occasione offerta per essere, volendo, più jumpers che mai. Vanno tutti citati, naturalmente, quelli della MMCDC: da Fabiana Lonardo a Emiliana Campo a Giorgia Raffetto, Alice Ruspaggiari, Rossana Samele, e Filippo Begnozzi, Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa e Leonardo Zannella. Notevole il successo.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Martedì, 06 Agosto 2024 08:45

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