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Lo Schiaccianoci è la favola di Natale per eccellenza e prima di essere un balletto, è un racconto, una storia, per qualcuno quasi una leggenda che attraversa la magia del Natale e della neve. Ma è anche una fiaba che ci accompagna nei sogni di regni magici in cui trascorrere avventure d’infanzia piacevoli anche per gli adulti. Lo Schiaccianoci è per molte compagnie di Balletto e di Teatro un must, uno spettacolo di culto a cui non si può rinunciare e che viene presentato ogni dicembre, preparato nei minimi dettagli, ma spesso anche durante i gala o le rappresentazioni di estratti di balletti di repertorio, oltre che un balletto fortemente tematico, in quanto ambientato nel preciso periodo di Natale. Clara e il Principe Schiaccianoci attraversano regni incantati da quello dei fiocchi di neve, a quello dei fiori, a quello dei dolci, percorso che qualcuno ha visto anche come formazione, all’interno del sogno di Clara, come itinerario di vita e di sconfitta del male verso la vittoria del bene, collocato però nell’immaginario della bellezza e della fantasia. L’Opera Nazionale d’Ucraina merita una menzione speciale per tutta la messa in scena di questo Schiaccianoci, riorganizzato coreograficamente da V. Kovtun, sulla base dell’originale di Petipa (in seguito c’è stato poi Ivanov). Si percepisce una sinfonia d’allegria e di armonia che percorre tutta la rappresentazione e la resa è di altissimo livello e qualità. Molto scenografici sono infatti i costumi, che appaiono particolarmente ricchi e di ottima fattura. Tutù floreali e colorati, dai toni pastello o dai ricami a rilievo, parrucche ed accessori nel Regno dei Fiori, che accompagnano passi a quattro sulle note di vivaci sinfonie. Romanticismo nel valzer dei fiori, soffici nuvole di bianco ed effetti poetici nei fiocchi di neve, delicatezza ed insieme di danze di carattere e tradizionali dal mondo, durante il viaggio dei due protagonisti ballerini. Anche in questo spazio – tempo i costumi e le acconciature richiamano i tratti essenziali delle culture e dei paesi a cui rimandano, dalla danza cinese a quella araba a quella spagnola e anche le famose note di quella russa. Con un ultimo valzer il sogno finisce e Clara si risveglia ripensando a quella magica avventura appena vissuta durante la notte. Il Principe è oramai scomparso, ma il suo Schiaccianoci è ancora accanto a lei, stretto al suo petto. Alla fine della visione si ha l’impressione di aver ricevuto un enorme regalo, di aver assistito e di essere stati parte di un viaggio visionario attraverso le sfumature della bellezza.

Francesca Myriam Chiatto