Coreografia George Balanchine
Musica Peter Ilyitch Tschaikovsky
Costumi Karinska
Luci David Hays
Con New York City Ballet
Direttore artistico Jonathan Stafford
Disponibile sul sito e sul canale YouTube del New York City Ballet dal 4 all’11 marzo 2021
Un vero e proprio viaggio nella danza classica ai tempi della fioritura della Russia in senso coreografico e tecnico, un lavoro basato sulla prospettiva della danza dal punto di vista di Balanchine, che con la sua tecnica veloce ed i passi inseriti in sequenze più ritmate, scandisce i classici otto tempi in cui si lavora in danza, in velocità rispetto alla suddivisione di stampo più tradizionale. Dodici variazioni sul tema musicale del grande Tschaikovsky, che terminano poi con una polonaise, ovvero una polacca, danza e composizione musicale, in stile imperiale. Lo stesso compositore amava concludere così i suoi concerti ed i suoi momenti musicali e addirittura talvolta preferiva esibire questo pezzo come un tempo “a parte”, proprio per valorizzarlo e mostrarlo nella sua bellezza. Theme and Variations è stato creato dal coreografo per la prima volta nel 1947 per il Ballet Theatre, che oggi è il famosissimo American Ballet Theatre ed è entrato nel repertorio praticamente fisso del New York City Ballet nel 1960, per poi diventare dieci anni dopo, nel 1970, il movimento finale di un balletto rivisitato e dalla composizione musicale riorganizzata e rivista, anche se poche volte. Preceduto da una video – intervista compresa di alcuni passaggi tecnici e coreografici, in particolare incentrata sul ruolo maschile nella composizione danzata, disponibile dal 2 marzo sugli stessi canali del balletto vero e proprio, vediamo alternarsi coreografie d’insieme, quindi pezzi corali, a passi a due e passi a quattro. Particolarmente belli i tutù della prima parte che al bianco del tulle, mescolano un particolarissimo colore tra l’azzurro forte e il verde petrolio con tratti di rosso, accostamento originale e poco comune, che ha una bella resa visiva e che esalta ulteriormente anche la coreografia. L’espressione del viso e dei gesti è tra le prime cose che saltano all’occhio in questo balletto.
Francesca Myriam Chiatto