Musica di Giacomo Puccini
Direttore Daniele Rustioni
Regia, scene, costumi, luci Davide Livermore
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL'OPERA
con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Canto Corale del Teatro dell'Opera diretta da José Maria Sciutto
Nuovo allestimento in collaborazione con Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia
con Carmela Remigio / Simge Büyükedes, Aquiles Machado / Alessandro Liberatore, Julian Kim / Dionisios Sourbis, Simone Del Savio, Gianluca Buratto, Rosa Feola / Mihaela Marcu, Roberto Accurso
Roma, Terme di Caracalla dal 18 luglio al 9 agosto 2014
Una Bohème senz' anima
Caracalla è, di per sè, un luogo spettacolare. Il fascino delle antiche Terme romane che si erge in una monumentale armonia di forme e colori accarezza, tra aliti di vento, la sfera delle emozioni. Un paradiso intriso di storia che pare svelare i misteri d' una eternità silente ma viva e palpitante.
In questa cornice dai cortorni surreali ogni anno, in estate, viene celebrata, dagli artisti del teatro dell'Opera di Roma Capitale, la comunione tra le arti.
Il pubblico, chiamato a prender parte a rappresentazioni uniche di sera in sera, è testimone di un variegato carosello di suggestioni.
Ma alla prima e alla seconda rappresentazione di La Bohème di Giacomo Puccini non è stato affatto così. Una delle migliori opere della nostra tradizione musicale è stata mutilata e il suo compositore offeso da un ancora irrisolto problema economico che, voltando le spalle al nostro prezioso ed invidiato patrimonio culturale, ci tinge il viso di vergogna dinnanzi alle istituzioni internazionali.
Peccato sì, perchè i compositori italiani hanno dato tanto all'arte, hanno regalato al loro popolo delle opere immortali.
Meritano un encomio tutti gli artisti che hanno preso parte alle prime due rappresentazioni del 14 e del 18 luglio, i cantanti schierati in prima linea, bravissimi anche senza un adeguato supporto musicale.
Davide Limermore ha curato, oltre che i costumi e le luci, una messinscena frizzantissima adattata nella Parigi del 1830 ma ancora attuale. Si è avvalso di elementi scenografici d'alto impatto ricavati da video proiezioni su dipinti di stile impressionista firmati da Monet, Renoir, Van Gogh, Cezanne.
Il giovane direttore Daniele Rustioni non s'è comunque perso d'animo: ha diretto la sola pianista Enrica Ruggiero che ha accompagnato egregiamente l'intera rappresentazione.
Un plauso ad entrambi i cast che si sono alternati nelle due serate. Bravissime nel ruolo di Mimì i soprani Carmela Remigio e Simge Büyükedes, e i tenori Aquiles Machado e Alessandro Liberatore nelle vesti del poeta Rodolfo. Calati con garbo nel ruolo di Marcello sia Julian Kim che Dionisio Sourbis. Giustamente sanguigna la Musetta di Rosa Feola che sarà sostituita da Mihaela Marcu il 2, 7 e 9 agosto.
Il baritono Simone del Savio esprime con determinazione la personalità del musicista Shaunard, giusto il physique du ròle di Roberto Accurso nei panni del padrone di casa Benoit. Gianluca Buratto esprime con ottime modulazioni tonali il carattere del filosofo Colline.
Il coro diretto da Roberto Gabbiani nonostante la riduzione dell'organico dovuta allo sciopero, E' riuscito a trasmettere l'armonia e le suggestioni d'insieme descritte nel libretto da Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
Hanno contribuito all'esuberante sviluppo dell'azione scenica alcuni bambini del Coro di voci bianche diretti dal maestro Josè Maria Sciutto con la collaborazione delle maestre Paola Ciolino e Isabella Giorcelli.
In un fluire e rifluire di emozioni questo capolavoro pucciniano è ricco di energia e, a un tempo, è carico di pathos. E il regista torinese con speciale abilità ha messo in evidenza lo spirito farsesco del testo amplificando i toni specialmente nel secondo quadro senza però allentare le redini dei sentimenti.
Patrizia Iovine