ChigianaOperaLab
Giuseppe Verdi
Rigoletto (atto III)
opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
La traviata (atto II)
opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
Falstaff (atto III, scena I e finale)
commedia lirica in tre atti su testi di Arrigo Boito
William Orlandi e Francesco Bonati scene e costumi
Mattia Diomedi video
Gianni Mirenda light design
Lorenzo Mariani regia
Giovani artisti dell’Accademia del MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
Gianni Tangucci coordinatore artistico
Carmen Buendia Violetta Valery / Alice
Nikoletta Hertsak Gilda / Nannetta
Olha Smokolina Annina / Meg
Aleksandra Meteleva Maddalena / Quickly
Francisco Javier Ariza Garcia Giuseppe / Cajus
Oronzo D’Urso Alfredo Germont
Lorenzo Martelli Duca / Fenton
William Hèrnandez Ford
Lodovico Ravizza Giorgio Germont / Rigoletto
Matteo Torcaso Falstaff
Amin Ahangaran Un commissario / Sparafucile
ORCHESTRA SENZASPINE
Cesare Alberto Chioetto maestro collaboratore al pianoforte e di palcoscenico
Allievi del corso di Direzione d’orchestra
Daniele Gatti docente e coordinatore
Luciano Acocella docente
in collaborazione con Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro La Fenice, Accademia del Maggio musicale Fiorentino, Verona Accademia per l’Opera e Accademia delle Belle Arti di Brera
Teatro dei Rinnovati, Siena 1 agosto 2023
Progetto ambizioso questo della Chigianaoperalab. Far rivivere con una vecchia prassi l’idea di assaggiare le opere liriche più popolari con una serie di sezioni. Generalmente di atti. Ebbene a completamento del corso di direzione d’orchestra in particolare e con l’ausilio dei giovani del Maggio di Firenze il Bignami dell’opera ha toccato Giuseppe Verdi. Impresa per nulla facile anche perché delle opere scelte, due fanno parte della trilogia popolare. Opere difficili perché Verdi voleva che i cantanti fossero protagonisti in tutto. L’orchestra si ha un suo ruolo, ma mai come quello dei cantanti. Impervia strada, alquanto pericolosa. Dunque sin dall’inizio e forse per uscire fuori dall’imbarazzo di fare Verdi, vi è stata una fiera da fine anno scolastico, quasi una goliardica presenza che ha fatto poi da gioco fra i direttori nella cabalistica sorte di chi avrebbe voluto dirigere o il Rigoletto, o la Traviata, o il Falstaff. Insomma è come mettere la pulce sul povero cane che dovrà grattarsi. Il risultato è stato quello di vedere dirigere tre giovani promesse che spesso e vuoi anche per la dimensione sovrastante di una vera e propria prima, si sono molto concentrati nel mantenere l’intero cast. Impresa quindi non semplice. L’orchestra Senzaspine ha eseguito in maniera discreta le pagine verdiane (un po' di meraviglia invero nel sentire alcune inesattezze, alcune intonazioni poco precise). I giovani provenienti dalla scuola del Maggio Musicale Fiorentino hanno dato prova di più o meno avere un futuro nel campo dell’opera lirica. Certamente i saggi finali dei laboratori portano con se l’essenza stessa della fattispecie. Con i chiari e con gli scuri. Speriamo quindi che strada facendo i tre giovani direttori sappiano coniugare il proprio gusto alla tecnica direttoriale e dimostrare quella necessaria disciplina che serve ad affrontare uno dei lavori più difficili nel campo della musica. Per ora un plauso generale per il futuro di tutti queste promesse. Marco Ranaldi