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Entusiasmo, grinta, professionalità, movimento e tanta buona musica, questi sono gli ingredienti principali del Musical “Cats”, tratto dal libro del Premio Nobel Thomas Stearns Eliot “Old Possum’s book of practical cats”, (Il libro dei gatti tuttofare) con musiche di Sir Andrew Lloyd Webber nell’adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo che ne firma anche la regia. Uno spettacolo che rapisce il pubblico per due ore e mezzo, dialoga con esso con incursione dei felini in platea, anche negli spalti e nei settori più lontani. Un modo per creare vicinanza tra palco e realtà. 

Ambientato per la prima volta al mondo a Roma in una ipotetica e futuristica “discarica” di opere d’arte e di reperti archeologici con il Colosseo sullo sfondo, grazie all’autorizzazione ottenuta da Massimo Romeo Piparo dall’autore, lo spettacolo non delude ed offre qualche ora di distrazione in una giornata piovosa. Sul palco un trionfo di miagolii, nasi neri, baffi, lunghe code e zampe felpate che ballano e cantano in un ritmo serrato non dimenticando mai sorrisi ed una coinvolgente danza che spesso sconfina in platea. Gatti umanizzati vivono le loro emozioni tra gioia e dolore, incomprensioni e amicizia, competizione e sostegno. La scena si svolge in una serata particolare dell’anno in cui il saggio Gatto Filosofo (Old Deuteronomy -Fabrizio Corucci) dovrà scegliere chi, tra i gatti del Jellicle, potrà rinascere a una nuova vita. Al Ballo Jellicle accadranno diversi eventi, due in particolare turberanno i presenti: il rapimento di Old Deuteronomy, poi liberato grazie al Gatto mago Mr. Mistoffelees, e l’apparizione di Grizabella, interpretata da Chiara Canzian, un’affascinante gatta-glamour che, dopo aver lasciato i Jellicle per esplorare il mondo, soffre l’esclusione e il rifiuto del branco. In uno dei momenti clou dello spettacolo lancia il suo appello disperato e malinconico con il brano “Memory” un intramontabile classico portato al successo dalle interpretazione di Elaine Paige e a livello mondiale da Barbra Streisand. Di dantesca memoria, la protagonista si interroga sui bei tempi andati in cui condivideva con loro momenti spensierati, ma supera questo impasse sperando che presto quella gioia possa ritornare come un raggio di sole che annuncia l’inizio di un nuovo giorno. 

Grande il lavoro organizzativo in un cast di oltre 30 artisti, l’Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello e le coreografie di Billy Mitchell. Tanti i personaggi che popolano il Musical, tra gli altri il vecchio Gus (Fabrizio Angelini), un tempo celebre per la sua carriera di attore e l'appariscente Rum Tum Tugger (Giorgio Adamo), che vuole sempre essere al centro dell'attenzione. E ancora, il geniale Munkustrap (Sergio Giacomelli), che mette il suo coraggio a disposizione di tutti i membri della tribù, Mr. Mistoffelees (Pierpaolo Scida), il gatto 'in smoking' capace di compiere strabilianti magie, Bustopher Jones (Jacopo Pelliccia) e l’inseparabile coppia Mungojerrie (Simone Ragozzino) e Rumpleteazer (Rossella Lubrino).

Quello che va sottolineato è che questo musical mette d’accordo tutti: grandi e piccini, perché con i suoi temi e con la sua vivace messa in opera riesce ad offrire un messaggio univoco che in base all’età può essere interpretato. L’età del pubblico, infatti, era molto varia, si andava da bambini a persone di una certa età.

In effetti questo era anche l’obiettivo del libro di T. S. Eliot da cui è tratta la trama del musical, che è per l’appunto una raccolta di stravaganti e divertenti poesie nella quale sono protagonisti i gatti e la loro psicologia. Il testo è un dolce omaggio ai felini di tutti i tipi, da quelli giovani agli anziani, da quelli più allegri a quelli selvatici e aggressivi insomma un po’come il pubblico accorso in teatro.

Simona Buonaura