opera rock di Paride Acacia pure regista con Sarah Lanza
Interpreti: Andrea Torre (Pinocchio), Antonio Previti (Geppetto), Davide De Stefano (Joker),
Giovanna Verdelli e Laura Giannone (Gatto e Volpe), Serena Perdichizzi (Colombina), Adriana Drogo (Fata),
Luca Stella (Grillo), Alessio Pettinato (Mangiafuoco), Gabriella Zecchetto e Emanuela Ungaro (locandiere),
Sirio Arena (omino di burro), Marcello Insollitto (arruolatore), Antonio Vitarelli (Dottor K), Veronica Capodici,
Laura Cosio, Adriana Drogo, Martina Familiari, Aurora Fratantonio, Laura Giannone, Cristina La Gioia,
Cristina Pasqua (burattini/bambole di pezza), Veronica Capodici, Laura Cosio, Cristina La Gioia,
Cristina Pasqua (danzatrici), Sirio Arena, Felice D’Agostino, Francesco Furone, Marcello Insollitto,
Francesco La Vecchia, Francesco Papalia, Antonio Vitarelli (Lucignoli)
Coreografie: Sarah Lanza
Arrangiamento vocale: Axel Torrisi
Vocal coach: Christian Gravina
Video Mapping: Vincio Siracusano
Disegno luci: Renzo Di Chio
Scene e costumi: Cinzia Preitano
Responsabile tecnico: Giovanni Rando
Palacultura di Messina 6 e 7 ottobre 2022
Ci trovavamo al Palacultura di Viale Boccetta di Messina ma sembrava d’essere al Lincoln Square di Broadway all’interno del Metropolitan Opera House nell'Upper West Side di Manhattan a New York City. Un Palacultura pieno come mai in cui si rappresentava in prima assoluta l’opera rock L’inganno di Pinocchio di Paride Acacia, pure regista assieme a Sarah Lanza curatrice delle coreografie. Uno spettacolo in due tempi in cui si ripercorrono le disavventure del burattino più famoso del mondo, con intelligenti incursioni registiche nella galassia dell’Arancia meccanica di Kubrik dove i numerosi Lucignoli sono agghindati come quei quattro teppistelli in tuta bianca e sospensori agli inguini sempre lì pronti con i loro bastoni a dare legnate a chicchessia e in cui appaiono il gatto e la volpe al femminile e le due locandiere somigliano tanto alle due sorellastre di Cenerentola. Il testo liberamente ispirato alla favola di Collodi ha una doppia chiave di lettura, fa osservare Paride Acacia: una esoterica simbolica e un’altra psicanalitica di stampo junghiano, frutto di suoi studi sui testi di Emanuele Servadio che ha analizzato molto il personaggio ligneo. Per Acacia Pinocchio è un eroe faustiano che ha bisogno di conoscere il mondo, una sorta di personaggio kerouacchiano o hessiano, che percorre le strade più pericolose per fare esperienza e ricercare negli altri il sé stesso per capire chi è e cosa vuole fare in futuro. Con l’obiettivo pure, dopo essere diventato umano e essersi ricongiunto con suo padre Geppetto, di cercare una mamma che gli dia affetto e amore che gli manca da farlo sentire un figlio a tutto tondo. Lo spettacolo si fa apprezzare per il video mapping di Vincio Siracusano e le belle luci di Renzo Di Chio e meritano di essere citati tutti e 24 protagonisti che cantano in un buon inglese (e recitano in un italiano meno buono), compreso Mangiafuoco su lunghi trampoli e l’affiatato corpo di ballo. La colonna sonora è il piatto forte di questo spettacolo, musicalmente legata a doppio filo del rock progressivo degli anni ’80 dei Genesis, Yes, Rusch e all’hard rock del ’70 dei Kiss. AC DC, Black Sabbath. Successo per la Compagnia teatrale On Stage e per Paride Acacia, attore-cantante e regista, già “Gesù” in Jesus Christ Superstar di Massimo Piparo, di Sarah Lanza, danzatrice perfezionatasi al Centro Internazionale Opus Ballett, del Vocal Coach Cristian Gravina, già Frollo in Notre Dâme de Paris di Riccardo Cocciante, degli arrangiamenti vocali di Axel Torrisi, già nel musical We Will Rock You della cantante americana Anastacia.
Gigi Giacobbe