Manifesto tour teatrale 2022
Con Loredana Bertè, Aida Cooper
e i musicisti Ivano Zanotti, battteria, Stefano Cerisoli, chitarre, Marco Grasselli, chitarre,
Alberto Linari, tastiere e Pierluigi Mingotti, basso
Palabassano 2, Bassano del Grappa (Vicenza), 30 aprile 2022
Sicuramente Loredana Bertè rimane una delle artiste pop rock più in forma e trascinatrice di folle, confermata questa cosa anche nella tappa bassanese del suo Manifesto Tour 2022, organizzata da Dalvivo eventi, davanti a un pubblico che ha gremito quasi del tutto il Palabassano 2, tributando alla propria affezionata applausi su applausi. "Figlia di una certa fama", così si autodefinisce la Bertè in un recente brano di successo, molto conosciuto, ben conscia di come è stata negli anni, dai mass media soprattutto, trattata e dipinta grazie anche a un temperamento di carattere, e a una vita che purtroppo per certi versi non le ha fatto mancare nulla. Ma la musica che la Bertè canta e suona da anni è sempre la stessa, o meglio, l’artista è sempre stata sapientemente brava per renderla curata e in perenne evoluzione, tanto da conquistare platee e generazioni diverse. Addirittura, spesso, anche i giovanissimi che come sappiamo non sono un pubblico facile o che ama particolarmente ascoltare, nella maggior parte dei casi, musica pop, chiamiamola così, "datata" (che però come si sa può insegnare molto, la Bertè stessa rappresenta degnamente tutto ciò). Un concerto di due ore, questo del "Manifesto Tour 2022” molto atteso a Bassano dove è stato rinviato più volte per vari motivi, pandemia in testa, dove la cantante ha abbondantemente superato le venti canzoni, proponendo classici e nuovi brani tratti dall'ultimo album, appunto "Manifesto". Pubblico delle grandi occasioni, si potrebbe dire, se non altro quello caloroso e con grandi aspettative certamente non tradite dall'artista di Bagnara Calabra, coadiuvata da una band di fedeli musicisti che assieme a lei e alla fida Aida Cooper, storica compagna di sempre, e a un’altra giovane corista, ha saputo regalare ottimi momenti musicali. A partire da Luna, un brano che in scaletta non manca mai e che è significativo oltre misura, dedicato come qualche altra struggente canzone, alla sorella Mimì (Mia Martini) scomparsa nel 1985, "una ferita sempre aperta", come la stessa Loredana ha dichiarato sul palco. Bertè comunque ha regalato a più non posso la solita energia che da lei ci si aspettava, entusiasmo, classe nel ringraziare sempre il suo pubblico fedele che non la lascia mai, cosa tutt'altro che scontata da parte delle pop e rockstar varie. Inizio preciso, scaletta varia, come detto, che conteneva brani di sicuro effetto, soprattutto nel finale e nei bis, In alto mare, Sei bellissima, E la luna bussò, successi intramontabili anche se forse non il suo miglior repertorio se non di sicuro quello che ha fatto più presa, e successo conseguente sul pubblico, cosa che dura e si perpetua da anni. Molti i brani tratti dall'ultimo disco, Bollywood, Ho smesso di tacere, Lacrime in limousine, scritta da Fedez, la già citata Figlia di... ma anche Persa nel supermercato, Chi non muore si rivede, Quelle come me e Dark Lady, che ha aperto il concerto. Grande festa insomma, a Bassano, per questo concerto recuperato e gustosamente apprezzato. Altri momenti musicali del live sono stati con le canzoni Cosa ti aspetti da me, Questa sera non ti dico no, Non sono una signora, Dedicato, la sempre stupenda Il mare d'inverno, e due chicche vere e proprie, come Movie (con il video originale della Factory di Warhol sullo sfondo) e Madre metropoli. In mezzo a tanta musica che da sempre le appartiene, anche uno spazio diverso, un omaggio a un amico, per una cover di Marco Mengoni eseguita da Aida Cooper, con la Bertè seduta su una panchina posta di fronte al pubblico, a riposarsi. Una serata di musica filata via con grande partecipazione degli spettatori, decisamente molto ansiosi di ritornare a vedere la propria beniamina sul palco, e con qualche sorpresa per certi brani proposti, con Bertè che naturalmente ha dovuto rinunciare a proporne altri per rimanere dentro un tempo consono di durata. Tante le incitazioni corali rivolte a lei e al suo gruppo, e ottimo successo. I grandi “classici”, anche se di musica leggera si tratta, decisamente non tramontano mai, e questo ci fa piacere. Vuol dire che probabilmente si è seminato, e lavorato, bene. Citiamo anche la mise della cantante, sempre “oltre” a certe sue colleghe, con la consueta minigonna su un vestito nero, le treccine azzurre raccolte in un fiocco, e la mini borsetta a tracolla, dei microfoni. Bertè ha sempre originalità divertita e divertente.
Francesco Bettin